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La Francia vuole una Guantanamo ​per internare i sospetti jihadisti

Un centro di internamento per migliaia di sospetti islamisti non ancora condannati. Il governo francese sembra non escludere l’idea, a giudicare dal parere di costituzionalità chiesto al Consiglio di Stato

La Francia vuole una Guantanamo ​per internare i sospetti jihadisti

Una Guantanamo anche in Francia. Un centro di internamento per migliaia di sospetti islamisti non ancora condannati. Il governo francese sembra non escludere l’idea, a giudicare dal parere di costituzionalità chiesto al Consiglio di Stato. In Francia sono schedate con la lettera "S" le persone sottoposte a controlli "per prevenire minacce gravi alla sicurezza pubblica o alla protezione dello Stato, qualora delle informazioni o degli indizi reali siano stati raccolti a loro carico". Si tratta in totale di circa 20 mila persone (compresi estremisti di destra o antagonisti di sinistra), delle quali 10 mila sono sospettate di islamismo radicale e vicinanza agli ambienti jihadisti.

Il governo si è rivolto al Consiglio di Stato con questa domanda: "Può la legge autorizzare una privazione di libertà degli interessati a titolo preventivo e prevedere la loro detenzione in centri previsti a questo scopo?". In sostanza, si legge nel documento diffuso ieri dal sito Lundi Matin, l’ufficio del primo ministro Manuel Valls sonda l’ipotesi di costituire dei centri di internamento preventivo per islamisti, giudicati in grado di commettere un giorno attentati terroristici in Francia.

In gran parte dei casi gli schedati che possono finire nel centro di internamento sono musulmani incensurati ma sospettati a vario titolo: perché magari hanno effettuato viaggi in Siria, Yemen o in altri Paesi del Medio Oriente, o anche solamente perché a un certo punto delle loro vite si sono lasciati crescere la barba, giudicato un segno di radicalizzazione.

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