Gb, islamici denunciano comune per "violazione dei diritti umani"

Il mancato rilascio a un cittadino musulmano di un’autorizzazione comunale a costruire è stato bollato dalle autorità islamiche come un “attentato alla libertà di religione”

Gb, islamici denunciano comune per "violazione dei diritti umani"

Un comune inglese è stato recentemente citato in giudizio dalla comunità islamica britannica per “violazione dei diritti umani fondamentali”. Quest’ultima ha infatti deciso di sottoporre all’attenzione della High Court del Regno Unito la controversia sorta tra un cittadino musulmano di Walsall e il sindaco di tale città.

Atta Ul-Haq, il promotore della causa, aveva richiesto giorni fa alle autorità municipali l’autorizzazione a “decorare secondo i precetti coranici” la lapide di suo padre, situata all’interno del camposanto cittadino. Ul-Haq intendeva erigere, intorno al luogo di sepoltura del genitore, una “barriera di marmo”, da egli presentata come un “elemento ornamentale caratteristico dei cimiteri islamici”. Il sindaco di Walsall, comune situato a Nordovest di Birmingham, avrebbe però rigettato la richiesta presentata dal cittadino musulmano, affermando che l’opera progettata da quest’ultimo sarebbe stata “troppo vistosa” e, di conseguenza, “incompatibile” con l’assetto architettonico del camposanto locale. Ul-Haq avrebbe bollato la giustificazione fornita dagli uffici municipali come un’“offesa all’Islam” e come una “palese violazione del diritto dei singoli a manifestare liberamente il proprio credo”. Costui ha quindi di recente deciso di fare causa al primo cittadino di Walsall.

Al fianco del “soggetto leso” si sono subito schierati i vertici della comunità musulmana britannica, i quali hanno provveduto a costituire un team legale incaricato di patrocinare davanti alla High Court le istanze del ricorrente. Gli avvocati del cittadino di fede maomettana, nel sottoporre la vicenda all’attenzione dell’organo giudiziario, hanno descritto il rifiuto del comune di concedere a Ul-Haq l’autorizzazione a erigere tale “barriera di marmo” come una “violazione della Convenzione europea sui diritti umani”. Il team legale ha sostenuto che il primo cittadino, negando il permesso in questione, avrebbe violato l’articolo 9 di quest’ultima, il quale salvaguarda proprio la libertà degli individui di manifestare la religione di appartenenza.

Gli avvocati del sindaco di Walsall hanno invece ribadito la legittimità del diniego: “Il signor Ul-Haq pretendeva dal comune un trattamento preferenziale nei riguardi della lapide del padre.

Tale richiesta era palesemente inaccettabile. Il mancato rilascio dell’autorizzazione non presenta quindi alcun carattere discriminatorio, in quanto mirava esclusivamente a preservare l’uniformità architettonica del cimitero.”

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