L'ex presidente del Perù Alberto Fujimori, che stava scontando una condanna a 25 anni di carcere per corruzione, è stato graziato. Quello del capo dello Stato, Pedro Pablo Kuczynski sembra un gesto che ha poco a che fare con le ragioni "umanitarie" invocate come giustificazione e molto, invece, con lo scambio politico, se si tiene conto che proprio grazie al voto in parlamento del figlio di Fujimori, Kenji, Kuczynski ha evitato l'impeachment. Vero è che Fujimori è malato e che, come afferma la presidenza del paese latinoamericano, i medici hanno rilevato che "le condizioni in prigione rappresentano un rischio grave per la sua vita", ma il sospetto di una esagerazione della gravità della salute di Fujimori esiste, e non poteva non scatenare la rabbia degli attivisti di diritti umani, memori degli abusi commessi durante l'offensiva contro Sendero Luminoso e Tupac Amaru: "Resterà per sempre - ha scritto su Twitter Jose Miguel Vivanco, direttore di Human Rights Watch - l'idea che tutto ciò avvenuto per una scampbio politico, e che si è violato il concetto che in uno stato di diritto non esistono trattamenti speciali per alcuni". La decisione ha, inoltre, spinto diversi giovani a scendere in strada, e sfidare le manganellate della polizia nel tentativo di marciare verso il palazzo del Governo a Lima.
Quanto a Kuczynski, la procedura di impeachment aveva preso avvio una decina di giorni dopo le rivelazioni che indicavano nell'attuale presidente il destinatario, attraverso una società a lui collegata, di pagamenti dalla multinazionale brasiliana Odebrecht.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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