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La Grecia rimborsa i creditori, ma Tsipras perde un altro pezzo

In Grecia code alle banche riaperte oggi: restano i controlli sui capitali. Caos nei supermercati: l'Iva è stata aumentata dal 13 al 23% per tanti generi alimentari

La Grecia rimborsa i creditori, ma Tsipras perde un altro pezzo

Atene ha rimborsato 6,8 miliardi di euro Bce, Fmi e la Banca centrale greca. Al tempo stesso, è stato versato il prestito ponte da 7,6 miliardi serviranno per coprire le esigenze finanziarie fino a metà agosto. Nel frattempo, autorità greche e rappresentanti della Troika dovranno concordare il nuovo Memorandum che contiene le riforme da fare nei prossimi tre anni. La squadra di Alexis Tsipras, però, perde un altro pezzo. Il segretario generale della previdenza sociale greca (IKA), Giorgos Romanias, si è dimesso spiegando al neo ministro del Lavoro Giorgos Katrougalos di aver provato una "grande umiliazione" nel portare avanti le misure pattuite con l'Unione europea. Misure che sono l’esatto contrario dei principi in base ai quali era stato scelto.

Questa mattina, dopo tre settimane di chiusura, sono state riaperte le banche in tutta la Grecia. Restano, tuttavia, in vigore i controlli sui capitali. Adesso i cittadini possono recarsi nelle varie filiali per eseguire operazioni che finora erano possibili solo in via telematica. In molte agenzie sono stati preparati dei sistemi di appuntamento. Un'accortezza che, però, non ha evitato lunghe code agli sportelli. Da oggi i greci, possono infatti essere eseguite transazioni di ogni tipo, anche se resta in vigore il limite di prelevamento di 60 euro al giorno. I cittadini possono comunque decidere se ritirare in un'unica soluzione i 420 euro settimanali concessi dalle limitazioni e hanno accesso alle cassette di sicurezza e potranno riscuotere gli assegni, compresi quelli maturati mentre le banche erano chiuse. Le transazioni in valuta straniere continueranno a essere limitate, ma saranno permesse le operazioni delle compagnie che si occupano di import e export. Le famiglie che hanno figli all'estero per motivi di studio possono inviare fino a 5mila euro a trimestre e coloro i quali devono pagare spese ospedaliere in Paesi stranieri possono inviarne fino a 2mila.

Più che dalle banche, però, il vero allarme arriva dai supermercati. L’aumento dell’Iva, dal 13 al 23%, per tanti generi alimentari, dal burro ai biscotti e al cioccolato, impone una frenetica attività per cambiare le etichette dei prezzi dei prodotti sugli scaffali. È previsto che l'Iva per i trasporti passi dal 5 al 10%. I tassisti non hanno ancora aggiornato i tassametri, quindi hanno tre scelte: chiedere l’aumento a voce, rimetterci in proprio o emettere ricevute "vecchie". Non cambia l'Iva per i generi di fascia alta: era e resta al 23% come per i pneumatici. Ma c’è in vista anche un ribasso: scenderà dal 6,5% al 6% l’imposta su farmaci, libri, riviste e biglietti per spettacoli.

Nelle farmacie, però, l’aspirina è ancora al 6,5%.

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