Gaza, la guerra va avanti. Missile colpisce una scuola Hamas: Israele la pagherà

Gli Usa revocano il divieto di volo su Tel Aviv. Il Brasile ritira l'ambasciatore

Gaza, la guerra va avanti. Missile colpisce una scuola Hamas: Israele la pagherà
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Le sirene di allarme risuonano nella parte centrale di Israele. Tre razzi vengono intercettati sopra l'area metropolitana di Tel Aviv e Hamas rivendica di averli lanciati contro l'aeroporto Ben Gurion e contro la città. Per tutta risposta Israele continua con le operazioni militari. L’artiglieria ha colpito a Beit Hanun, nel Nord della Striscia, una scuola dell’Unrwa (l’ente dell’Onu per i profughi) in cui avevano trovato riparo numerosi sfollati. Fonti mediche riferiscono che ci sono almeno 16 morti e 200 feriti. Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas a Gaza, parla di "grave crimine di guerra" e sottolinea che "Israele pagherà un caro prezzo per aver commesso tutti questi massacri contro la popolazione".

La fine delle ostilità, come si vede, è ancora molto lontana. L'esercito con la stella di David mette in chiaro che anche se si dovesse arrivare una tregua i famigerati tunnel che passano sotto il confine, utilizzati dai miliziani palestinesi per i loro attacchi, resterebbero un bersaglio da colpire. Lo ha puntualizzato a nome del governo il ministro per la Scienza dello stato ebraico, Yaakov Peri. Intanto Benjamin Netanyahu, intervenuto alla Knesset, ha detto che Hamas sta subendo un "duro colpo". Il bilancio delle vittime è salito a 718 palestinesi uccisi, sono invece 32 soldati, due civili e un lavoratore thailandese, le vittime dal lato israeliano.

Hamas non demorde e fa sapere che "la tregua con Israele non sarà gratuita e chi la vuole deve pagarne il prezzo". Lo ha dichiarato Mahmoud al-Zahhar (esponente dell'ufficio politico del movimento). Per Zahhar "qualunque tregua dovrà essere basata sul principio di inibizione del nemico e di realizzazione delle istanze del nostro popolo e delle sue fazioni della resistenza. Senza questo - ha aggiunto - la resistenza continuerà a difendere il popolo palestinese, con un programma che offra un’alternativa al processo di Oslo, che è arrivato a un punto morto".

Forze egiziane hanno ucciso un terrorista suicida che cercava di raggiungere il valico di Kerem Shalom al confine fra la Striscia di Gaza, Israele e l’Egitto. Indossava una cintura esplosiva.

Lo riferisce l’agenzia stampa palestinese Maan, citando fonti della sicurezza egiziana. Secondo le stesse fonti gli egiziani hanno anche distrutto un veicolo carico di missili Grad prima che venissero lanciati verso il territorio israeliano.

L’ente federale statunitense per la sicurezza del volo (Faa) ha revocato il divieto alle compagnie aeree americane di volare sull’aeroporto di Tel Aviv, pur mettendo in guardia i vettori sulla "situazione assai instabile" della sicurezza. L’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv era stato sfiorato due giorni fa da un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza.
Il Brasile intanto ha richiamato in patria il proprio ambasciatore in Israele a seguito dell’operazione a Gaza. "Il governo brasiliano - recita una nota ripresa dai media israeliani - considera inaccettabile l’escalation di violenza. Condanniamo fermamente l’uso sproporzionato della forza da parte di Israele a Gaza". La replica di Israele non si fa attendere: "Questo tipo di condotta - dice il ministero degli Esteri - mostra perché il Brasile, grande potenza culturale ed economica, resta tuttavia irrilevante nell’arena mondiale".

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