Gerard Piquè non è solo un giocatore. È un'icona dell'identità catalana. Bandiera inamovibile del Barcellona , da sempre è stato per i tfosi blaugrana un punto di riferimento nel mondo dell'indipendentismo. E così anche lui oggi si è recato al seggio e ha espresso la sua preferenza per quel referendum che Madrid, Costituzione alla mano, ha definito illegale. Poi è andato a prepararsi per scendere in campo contro il Las Palmas. Partita a porte chiuse contro un avversario che ha chiesto di poter scendere in campo con la bandiera spagnola sul petto. Il Barcellona fa il suo dovere e vince 3-0. Ma a fine gara arrivano le parole di Piquè tra le lacrime: "Quando in Spagna non si votava c'era il franchismo: io sono orgoglioso di essere catalano". Poi ha aggiunto: "Mi sento catalano, oggi più di sempre. Si può votare sì o no, ma si deve votare. Non siamo riusciti a ottenere il rinvio della partita", ha detto.
Infine l'annuncio: "I fatti della Guardia civil e della polizia parlano da soli, non si possono comportare così, quella di oggi - ha aggiunto - è stata la peggiore esperienza professionale di tutta la mia vita. Se la Federazione pensa che io sia un problema farò un passo indietro in vista dei Mondiali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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