Emmanuel Macron ha scatenato una bufera politica in Francia affermando che i "galli" francesi sono ostili al cambiamento, a differenza dei "luterani" danesi. Il presidente francese, in visita a Copenaghen, ha lodato il modello economico di "flexicurity" della Danimarca che abbina un mercato del lavoro flessibile a un welfare generoso, e si è rammaricato per le difficoltà "culturali" che ne frenano l'introduzione in Francia. "Questa gente luterana che è andata incontro a tante trasformazioni negli ultimi anni non è esattamente come i Galli che si oppongono al cambiamento", ha sottolineato Macron.
La dichiarazione è subito rimbalzata in Francia dove l'opposizione ha attaccato il titolare dell'Eliseo, rimproverandogli anche l'uso del termine "galli" che era il nome dato dai Romani alle popolazioni che vivevano in quelle che oggi sono Francia, Belgio e Olanda."Con le sie parole di confusa stupidità, Macron non solo mostra disprezzo verso il suo popolo ma si rivela ignorante sui galli che erano formidabili inventori", ha twittato Alexis Corbière, deputato della sinistra. Da destra Marine Le Pen, leader di Rassemblement National, ha lamentato che "come al solito" Macron mostra "disprezzo per i francesi quando si trova all'estero". "I 'Gallì saranno felici di rispondere alla sua arroganza e al suo disprezzo", ha aggiunto. Fabien Di Filippo dei Repubblicani ha affermato che con questo "nuovo insulto al popolo francese" Macron "si è superato in Danimarca".
Il presidente francese ha poi tentato di correggere il tiro: parlando a Helsinki, ha spiegato che le sue affermazioni erano "umoristiche": "Amo la Francia e i francesi in tutte le loro componenti, amo queste tribù di Galli, mi piace ciò che siamo", ha assicurato. Un portavoce dell'Eliseo ha precisato che quando ha parlato di resistenze al cambiamento si riferiva ai partiti francesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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