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Macron molla la Tav: "Ci prendiamo una pausa di riflessione"

Il ministro francese dei Trasporti annuncia il blocco dei cantieri fino al primo semestre del 2018: "Aspettiamo il voto del parlamento, ora non è una priorità"

Macron molla la Tav: "Ci prendiamo una pausa di riflessione"

Emmanuel Macron veste i panni del capostazione, fischia, alza la paletta e fa scattare il semaforo rosso. Solo che anziché fermare un treno il presidente ferma un'intera linea ferroviaria. E per la precisione la Tav Torino-Lione che tante polemiche ha suscitato nel nostro Paese negli ultimi anni.

Il nuovo governo formato dal più giovane presidente nella storia della repubblica francese ha infatti annunciato di essere intenzionato a prendersi una "pausa di riflessione" nella costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità fra la terza città di Francia dopo Parigi e Marsiglia e il capoluogo piemontese.

Il ministro dei Trasporti Elisabeth Borne ha spiegato che "occorre riesaminare le spese e le risorse per non fare più promesse che non siano coperte da finanziamenti: quindi - ha concluso - anche la Torino-Lione è in pausa". Il progetto della Tav più contestata d'Italia è così congelato fino al primo semestre del 2018, quando il parlamento di Parigi esaminerà la "grande legge di orientamento" nell'ambito delle "Assisi della mobilità" che interessano anche quel cantiere.

Lo stop arriva a pochi mesi dalla decisione di segno opposto presa dall'ex presidente Francois Hollande, che appena a gennaio aveva ottenuto dal parlamento il nulla osta alla ratifica dell'accordo internazionale con l'Italia per lo scavo dei 57 km di galleria fra Susa e Saint-Jean-de-Maurienne. Gli 8,3 miliardi necessari dovrebbero essere forniti per il 40% dalla Ue, per il 35% dall'Italia e per il 25% dalla Francia.

Ora però, nonostante la società Tunnel Euralpin Lyon-Turin abbia già bandito gare d'appalto per ben 5 miliardi e mezzo, i francesi hanno preferito congelare tutto.

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