Marion rilancia: ecco la convention per la destra francese

Marion Le Pen ed Erich Zemmour lanciano una convention nazionale: la destra alla ricerca della strategia politica per battere Emmanuel Macron

Marion rilancia: ecco la convention per la destra francese

La "Convention de la Droite" è alle porte: sul sito ufficiale dell'iniziativa scorre un count down. Mancano dieci giorni. Marion Maréchal, non più Le Pen, è il nome che i media d'Oltralpe tengono d'occhio. Perché nella destra francese, dal 28 settembre in poi, potrebbe spuntare uno soggetto partitico in più. E perché, in fin dei conti, ogni sommovimento politico necessita di un leader carismatico. Battere Emmanuel Macron è l'unico comandamento.

Le immagini del video promozionale cristallizzano le incongruenze narrative macroniste: da una parte l'inquilino dell'Eliseo e la sua verve progressista, dall'altra le condizioni sociali del popolo transalpino. La "Libertà che guida il popolo", l'opera di Delacroix, indossa il gilet giallo. E Notre Dame brucia. L'immagine plastica sulle strade francesi racconta di una situazione al limite. Ma conosciamo le difficoltà incontrate dai sovranisti per via del sistema a doppio turno. Il double ballot non ha mai consentito al Front National di essere competitivo. E lo sbarramento al secondo giro non è mai stato superato. Bisogna individuare un percorso realista. Serve un cambio di gioco. Nonostante alle elezioni presidenziali manchi un biennio. Le strade sono due: si può insistere con il lepenismo, che è comunque stato riformato anche in virtù di questa problematica, quello del Rassemblement National di Marine, oppure battere il sentiero che, almeno sino a questo punto della storia politica francese, non ha conosciuto viandanti, ossia l'alleanza con il centrodestra repubblicano. Poi c'è la terza via, che è anche la più complicata: mettere in campo qualcosa di autonomo. Qualcosa che i francesi non hanno ancora votato. Un po' come fece Emmanuel Macron con En Marche! poco prima della tornata del 2017, contribuendo al ridimensionamento dei socialisti di Benoit Hamon, che arrivò quarto.

Ci sarà anche il giornalista de Le Figaro Erich Zemmour, quello de "L'uomo maschio". "Questa convention è la dichiarazione di indipendenza della destra dal progressismo, dal multiculturalismo e dal libero commercio a cui è stata troppo spesso sottoposta", viene fatto presente.

E Marine Le Pen? Nell'elenco dei relatori il nome della donna che ha consentito al lepenismo di uscire dal guado non c'è. É proiettata sulle elezioni municipali del 2020, ma sulla scheda elettorale potrebbe trovare un altro simbolo con cui fare i conti.

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