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"Spende 95mila dollari per 6 ore in hotel", polemica su Melania Trump

95 mila dollari, circa 83 mila euro. È quanto ha speso la first lady americana per un soggiorno di sei ore in un albergo del Cairo. Dove la suite più cara costa 700 dollari a notte. La cosa strana? Non vi ha trascorso neanche la notte

"Spende 95mila dollari per 6 ore in hotel", polemica su Melania Trump

95 mila dollari per sei ore in albergo. È quanto ha speso Melania Trump nel corso della sua breve permanenza all'hotel Intercontinental Semiramis del Cairo, in Egitto, una delle tappe del suo lungo viaggio in Africa dello scorso ottobre. Possibile? È così. A confermarlo la fattura riportata sul portale delle spese del Dipartimento di Stato americano. Ma c'è qualcosa che non quadra. Innanzitutto le tariffe dell'albergo, sul sito del quale è riportato un costo massimo di 700 dollari per la suite più bella.

L'Intercontinental Semiramis è un meraviglioso hotel extrakusso, con una magnifica terrazza affacciata direttamente sul Nilo. Ma come si fa a spendere 16 mila dollari l'ora come risulta dalla fattura correttamente denunciata al Dipartimento di Stato? Non bastano eventuali extra a giustificare la maxi spesa della first lady a stelle e strisce. Che, in base alla versione dell'albergo, non vi ha passato neppure la notte. È questo il dettaglio su cui si interrogano i tabloid statunitensi, nelle ultime ore a caccia di una risposta che non è ancora arrivata dalla diretta interessata, protagonista nei primi 10 giorni di ottobre di un viaggio in Africa.

Un viaggio in solitaria che ha portato la first lady a visitare alcuni dei luoghi più suggestivi del continente nero come Ghana, Malawi, Kenya ed Egitto. Una sorta di visita presidenziale non diplomatica accuratamente documentata dalla stessa Melania con uno scatto dietro l'altro, tutti pubblicati sul suo canale Instagram. Dove è comparso un fotomontaggio che la vedeva a fianco di Lady D. Entrambe first lady, entrambe in posa davanti alle piramidi egiziane. Ora però il caso della maxi spesa dell'albergo. Sul sito del Dipartimento di Stato americano è riportata la fattura, ma le voci sulla ricevuta sono oscurate.

Un mistero.

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