Una carneficina inattesa: dall'inizio del conflitto non sono passati neanche 30 giorni ma i soldati russi morti dall'inizio dell'invasione Ucraina il mese scorso sono già più di settemila secondo i numeri dell'intelligenge americana e riportati dal New York Times. Tra l'altro, è stata fatta una stima "conservatrice", arrotondata quindi per difetto e non per eccesso. Questo significa che i decessi potrebbero essere molto più alti. Numeri triplicati tra i feriti in battaglia con un numero compreso tra 14 e 21mila. Insomma, quella che doveva essere una veloce presa di potere da parte di Putin, si sta rivelando come la più insidiosa delle "trasferte".
Peggio di Iraq e Afghanistan
Secondo quanto riferiscono le fonti, il pesante bilancio delle vittime è causa di un morale molto basso tra le truppe russe, che secondo i funzionari dell'intelligence ha portato casi di soldati che hanno abbandonato i loro veicoli allontantandosi dal campo di battaglia. Se la stima è accurata, significa che in 20 giorni la Russia ha perso più soldati durante questa invasione di quanti l'esercito americano ne abbia persi in Iraq e in Afghanistan in 20 anni. Tra l'altro, come abbiamo visto su InsideOver e sul Giornale.it, sono già quattro i generali russi rimasti uccisi nel conflitto, ulteriore prova di forza degli ucraini addestrati a colpire e combattere alla pari contro un esercito nettamente più forte (sulla carta).
La stima quotidiana
Settemila soldati morti in tre settimane significa più di 330 al giorno: settemila caduti su 190mila soldati mandati a combattere. La Russia considera, invece, altri numeri: i deceduti sarebbero 83 al giorni, cifra molto più bassa dei 330 su cui si sarebbe assestata la media nei giorni successivi secondo gli analisti americani. Secondo gli ucraini, i rissu non conteggerebbero i soldati di altre paesi che stanno aiutando l'esercito russo. Repubblica ricorda che questi numeri sono peggiori anche della battaglia di Iwo Jima, durata 36 giorni tra febbraio e marzo del 1945.
Lo "stallo" dello zar
I prossimi dieci giorni di guerra saranno dunque decisivi per entrambi gli schieramenti. Lo sostiene l'ex generale americano Ben Hodges in una lunga analisi pubblicata dal Center for European Policy Analysis. Secondo la sua lettura, l'esercito russo sarebbe a corto di uomini e munizioni. Come ha ricostruito Il Giornale, la Russia deve infatti fare i conti con una strage non prevista di generali, ritardi vari e disfattismo, tanto da esser costretta a richiamare le sue truppe dai distretti del Pacifico. Secondo il Pentagono, "la piena operatività di ciascuna unità di combattimento sarebbe compromessa con perdite che superano il 10% degli effettivi": sommando morti e feriti, la soglia sarebbe stata ampiamente raggiunta considerando che i russi hanno mobilitato finora circa 150mila militari.
Come ricorda Il Messaggero, Putin starebbe riuscendo a fare peggio di ogni leader che l'ha preceduto per arrivare fino a Stalin, ossia alla distruzione operata dalla Seconda Guerra Mondiale.
"Se la guerra contro il popolo ucraino continua, le madri russe perderanno più figli che nelle guerre afgana e cecena messe insieme", ha affermato Zelensky in un video pubblicato sui social in cui ha poi esortato i soldati russi a deporre le armi per concedersi un'altra possibilità di salvezza. L'ultima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.