"Molestie e violenza psicologica": bufera su Easo, agenzia Ue per i migranti

L'agenzia Ue che si occupa dei rifugiati finisce nella bufera per una serie di denunce da parte del personale: "C'è un sistema intimidatorio"

"Molestie e violenza psicologica": bufera su Easo, agenzia Ue per i migranti

L'agenzia europea per i rifugiati, l'Easo (acronimo per Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, ndr) è nella bufera. L'ufficio anti-frode della Commissione Ue, l'Olaf, ha avviato un'indagine interna dopo le denunce di diversi dipendenti: a raccontarlo è la testata d'informazione con sede a Bruxelles Politico.

All'agenzia vengono mosse accuse serie che riguardano le condizioni di lavoro degli impiegati: violenza psicologica nei confronti del personale, molestie e irresponsabilità. Il capo delle risorse umane dell'agenzia, il francese Emmanuel Maurage, ha parlato di una "violenza psicologica pervasiva" che indurrebbe i dipendenti ad applicare direttive illegali, motivando le proprie dimissioni irrevocabili dal proprio incarico.

Secondo l'ex alto funzionario, all'Easo sarebbe in vigore un vero e proprio sistema ricattatorio nei confronti dei lavoratori, con tanto di spionaggio interno, fabbricazione di false testimonianze e denunce ad hoc per intimidire questo o quel dipendente e false testimonianze estorte con l'inganno.

Diversi dipendenti dell'agenzia puntano il dito contro la mancanza di controlli interni efficienti in grado di mettere un freno alle cattive pratiche. Il responsabile degli appalti Bjarni Nash sostiene di essere stato oggetto di molestie che avrebbero lo avrebbero portato ad un "isolamento professionale" sul posto di lavoro.

Accuse molto gravi che sono però state smentite con forza dal direttore esecutivo dell'Easo, che ha negato ogni addebito.

La linea di difesa dell'agenzia è imperniata soprattutto sul fatto che ad oggi manchino accuse circostanziate contro questo o quel membro dell'ufficio per i migranti ma anche sul fatto che l'Olaf starebbe indagando da ben otto mesi senza aver richiesto ancora alcuna misura preliminare.

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