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Un operatore svizzero della Croce Rossa è stato ucciso oggi a Donetsk

Smentita la dichiarazione del viceministro degli Esteri russo, che sosteneva si trattasse di un italiano

Fumo dopo i bombardamenti sull'aeroporto di Donetsk
Fumo dopo i bombardamenti sull'aeroporto di Donetsk

È arrivata dall'amministrazione comunale di Donetsk, roccaforte dei ribelli separatisti nell'Ucraina Orientale, la notizia che un operatore della Croce Rossa di nazionalità svizzera è rimasto ucciso oggi durante i bombardamenti lanciati sulla città dalle forze governative.

L'uomo rimasto ucciso era un 38enne, Laurent Etienne. Per la prima volta dalla firma di un cessate il fuoco, che ha avuto il via il 5 settembre scorso, l'esercito è tornato oggi a colpire. Sotto le bombe sono finiti anche gli uffici della Croce Rossa. L'uomo rimasto

Il viceministro degli Esteri russo, Aleksey Meshkov, aveva annunciato che l'operatore rimasto ucciso era di nazionalità italiana, una circostanza smentita rapidamente dalla Croce rossa, che ha spiegato di non avere personale italiano impegnato in Ucraina, neppure tra le forze volontarie.

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