"Fateci entrare nell'Ue": arriva la richiesta scritta di Zelensky

Il documento verrà subito inviato a Bruxelles con il sollecito ad avviare una procedura speciale per consentire all'Ucraina di entrare a far parte dell'Unione europea

"Fateci entrare nell'Ue": arriva la richiesta scritta di Zelensky

Lo aveva invocato fin dalle prime ore del mattino, diffondendo un videomessaggio nel quale chiedeva che l'Ucraina fosse immediatamente ammessa nell'Unione europea. Adesso Volodymyr Zelensky ha firmato la richiesta ufficiale di Kiev di aderire all'Ue.

La firma di Zelensky

Il documento, dove si nota in bella mostra la firma del presidente ucraino, verrà subito inviato a Bruxelles con il sollecito ad avviare una procedura speciale per consentire all'Ucraina di entrare a far parte dell'Unione europea nel contesto dell'invasione da parte russa. Ricordiamo che nelle ultime ore Zelensky aveva spiegato che l'obiettivo del governo ucraino era quello di "essere insieme a tutti gli europei e soprattutto di esserlo su base uguale". "Ci stiamo rivolgendo all'Ue per un'integrazione immediata dell'Ucraina attraverso una nuova procedura speciale. Sono sicuro che è giusto. Sono sicuro che è possibile", aveva dichiarato lo stesso Zelensky. Sui social è stato diffuso il documento e una foto del momento della firma, che ritrae Zelensky in abbigliamento militare.

In attesa di capire quale sarà la risposta dell'Unione europea, l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell ha affermato che gli ucraini, davanti all'invasione russa, "stanno resistendo e Volodymyr Zelensky non è il tipo di leader che fugge nascosto in una macchina". "Sta resistendo e dobbiamo sostenerlo", ha aggiunto Borrell, in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Difesa in videoconferenza, che ha concordato l'utilizzo della European Peace Facility per finanziare le consegne di armi difensive, anche letali, da parte degli Stati membri all'Ucraina, per 450 milioni di euro e di 50 milioni per aiuti non letali, come il carburante, che serve per lo sforzo bellico contro l'invasore russo.

In merito all'ingresso dell'Ucraina nell'Ue, seppur non rispondendo direttamente alla mossa di Zelensky, Borrell è stato chiaro: "Oggi questo non è all'ordine del giorno, credetemi. Dobbiamo lavorare su cose più pratiche. L'adesione è qualcosa che richiederà, in ogni caso, molti anni e dobbiamo fornire una risposta per le prossime ore. Non per i prossimi anni, ma per le prossime ore". Sulla stessa lunghezza d'onda la Germania, che ha frenato sulla richiesta dell'Ucraina. "Tutti siamo consapevoli che un'adesione all'Ue non è qualcosa che si possa fare in alcuni mesi", ha detto a Berlino la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, dopo un incontro con il suo omologo sloveno Anze Logar. Un obiettivo del genere "si porta dietro un profondo e intenso processo di trasformazione", ha aggiunto la numero uno della diplomazia del governo guidato da Olaf Scholz. Baerbock ha poi sottolineato che "l'Ucraina è una parte della casa europea e l'Ue è sempre stata una casa dalle porte aperte, da parte non nostra non c'è chiusura". A detta della ministra degli Esteri di Berlino, "oltre all'Ue ci sono molte istituzioni volte ad impegnarsi per la pace e la sicurezza sul continente europeo".

Documento adesione Ucraina Ue

Richieste non compatibili

Oltre al definitivo feedback europeo bisognerà capire come la richiesta di Zelensky di far aderire l'Ucraina all'Ue influirà sui timidi negoziati con la Russia. Anche perché Vladimir Putin, nel corso di una telefonata con Emmanuel Macron, ha spiegato quali sono le condizioni che Mosca chiede per arrivare ad un cessate il fuoco: il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea, la demilitarizzazione dell'Ucraina e la garanzia dello status neutrale dello stesso. Il punto è che la mossa del presidente ucraino va ad intaccare gran parte delle garanzie richieste dal capo del Cremlino.

Il rischio è che il futuro dei negoziati, già di per sé appeso a un filo, possa uscire compromesso. E questo in virtù della non compatibilità tra le richieste di Zelensky e quelle di Putin.

A quanto pare, infatti, il primo non ha alcuna intenzione di trasformare l'Ucraina né in uno Stato cuscinetto né, tanto meno, in un Paese neutrale nel senso che intenderebbe la Russia. L'eventuale adesione di Kiev nell'Ue potrebbe – ma il condizionale è d'obbligo – portare insomma a un ulteriore escalation militare.

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