"Multa di 10 mila dollari al giorno": la scure dei giudici contro Trump

La procuratrice Letitia James vuole i documenti richiesti dai files personali di Trump, ma non le sono stati consegnati. Arriva la condanna del giudice di New York

"Multa di 10 mila dollari al giorno": la scure dei giudici contro Trump

Non ha consegnato i documenti richiesti dal procuratore generale di New York e per tale ragione il 45º presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump è stato accusato e riconosciuto colpevole di oltraggio alla Corte. Per non aver presentato una serie di documenti nell'ambito dell'inchiesta dell'attorney generale Letitia James sulla Trump Organization il tycoon dovrà ora pagare 10mila dollari per ogni giorno di ritardo nell'ottemperare all'ordine.

Ma che cosa sono questi documenti richiesti dal procuratore generale di New York? E perché c'è così tanta preoccupazione? A quanto pare è stata la procuratrice Letitia James, vicina al Partito democratico, a richiedere la documentazione nell'ambito di un'inchiesta su presunte frodi commesse da parte del tycoon e la Trump Organization. Secondo l'accusa, Trump avrebbe dichiarato erroneamente il valore di alcuni suoi beni come campi da golf e grattacieli sui suoi bilanci per più di un decennio al fine di ottenere prestiti dalle banche. Allo stesso tempo avrebbe nascosto una parte dei suoi averi al fisco per pagare meno tasse.

Ad oggi la Trump Organization ha consegnato circa 6 milioni di pagine di documenti, ma non i files personali di Trump, che comprenderebbero anche alcuni appunti scritti a mano. Sono i documenti del 45º presidente ad interessare all'accusa, ed il termine scadeva lo scorso 31 marzo. Dal momento che nulla è stato presentato all'ufficio della procuratrice, Letitia James si è rivolta direttamente al giudice di New York Arthur Engoron, che ha condannato Trump a pagare una multa pari a 10mila dollari al giorno.

Non solo. È notizia recente che sulle stesse orme della procuratrice James si stia muovendo anche il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, che ha deciso di avviare un'altra indagine.

Il legale di Donald Trump,

l'avvocato Alina Habba, ha già annunciato la propria intenzione di ricorrere in appello. Intervenuto sulla vicenda, Trump ha spesso definito l'indagine della James una "caccia alle streghe" politicamente motivata.

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