Mondo

In orbita il nuovo satellite spia dell'Italia

Il lanciatore europeo a quattro stadi Vega ha messo con successo in orbita il satellite: osserverà la Terra e potenzierà la sicurezza dell'Italia

In orbita il nuovo satellite spia dell'Italia

Il lanciatore europeo a quattro stadi VEGA, realizzato da AVIO, ha messo con successo in orbita il satellite IMINT OPTSAT-3000 del Ministero della Difesa Italiano. Il lancio è stato effettuato da Arianespace dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese. I dati di volo confermano che il satellite si è separato dal razzo vettore 42 minuti dopo il lancio, mentre il primo segnale di telemetria è stato acquisito circa cinque ore dopo. L’intero sistema viene fornito da Leonardo attraverso Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%), primo contraente alla guida di un gruppo internazionale di aziende tra cui Israel Aerospace Industries, che ha realizzato il satellite nell’ambito di un accordo di cooperazione internazionale tra Italia e Israele, e OHB Italia, responsabile dei servizi di lancio. L'asset OPTSAT-3000 è composto da un satellite in orbita LEO (Low Earth Orbit) eliosincrona e da un segmento di terra per il controllo in orbita, l’acquisizione e il processamento dei dati.

Il satellite fornirà immagini ad alta risoluzione di ogni area del pianeta, permettendo all’Italia di acquisire una capacità nazionale autonoma di osservazione della Terra dallo Spazio con sensore ottico ad alta risoluzione.

Dopo il successo del lancio, sono ora iniziate le operazioni di verifica e test del sistema, che sarà quindi gestito interamente dal segmento di terra italiano, articolato su tre siti operativi: il Centro Interforze di Telerilevamento Satellitare (CITS) di Pratica di Mare (Roma), il Centro Interforze di Gestione e Controllo SICRAL (CIGC SICRAL) di Vigna di Valle (Roma) ed il Centro Spaziale del Fucino (L’Aquila) di Telespazio. OPTSAT-3000, con una vita utile superiore ai sette anni, interopererà a partire dal 2018 con il sistema di satelliti radar COSMO-SkyMed di seconda generazione – anch’esso sviluppato dall’industria italiana, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%) eTelespazio –, integrando dati ottici e radar per fornire alla Difesa italiana informazioni di estrema precisione, risoluzione e completezza e strumenti d’analisi e operativi allo stato dell’arte.

Il lanciatore a quattro stadi Vega garantisce versatilità grazie alle diverse configurazioni (da un solo satellite ad un asset principale più sei microsatelliti) del carico utile.

Il motore del primo stadio ha una massa complessiva di 95 tonnellate: brucia circa 88 tonnellate di propellente solido in poco meno di due minuti generando 300 tonnellate di spinta. Il secondo stadio Zefiro 23 ed il terzo Zefiro 9, utilizzano propellente solido. La fase orbitale è condotta dall’AVUM a propellente liquido. L 'OPTSAT-3000 43 era alloggiato nella parte superiore del VEGA Secondary Payloads Adapter che ospitava anche il satellite Venµs, rilasciato ad una quota di 725 Km e circa 55 minuti dopo l'asset italiano.

OPTSAT-3000, costato complessivamente 270 milioni di euro, sarà pienamente operativo a partire dal prossimo dicembre.

Commenti