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In Oregon mascherine obbligatorie solo per i bianchi

Nella Contea di Lincoln, Oregon, le persone di colore non sono obbligate ad indossare le mascherine come tutti gli altri. Secondo i promotori, è una misura necessaria per non alimentare gli stereotipi razziali contro i neri

In Oregon mascherine obbligatorie solo per i bianchi

Tutti sono uguali, ma c'è chi è più uguale di altri, direbbe George Orwell. E così, negli Stati Uniti, da dove è partita l'isteria politicamente corretta contro le statue e la semantica, oltre che la censura su serie tv e film, si impone l'uso obbligatorio della mascherina a seconda del colore della pelle. Come riporta Newsweek accade in Oregon, nella contea di Lincoln, la quale ha esentato i residenti non bianchi da un nuovo ordine che impone di indossare le mascherine in pubblico. La scorsa settimana, i funzionari sanitari hanno dichiarato che i dispostivi di protezione sarebbero stato da lì a poco dichiarati obbligatori in contesti pubblici nei quali le persone si sarebbero trovate a meno di un metro e mezzo di distanza. Tuttavia, la contea di Lincoln, a seguito delle proteste della comunità afroamericana, ha fatto sapere che le persone di colore sarebbero state esentate da tale imposizione nel nome dell'antirazzismo politically correct scoppiato negli Usa a seguito dell'omicidio di George Floyd.

Si tratta di un provvedimento inedito e folle, che mette la comunità afroamericana su un piano diverso rispetto a tutti gli altri cittadini. Nei fatti, è una misura marcatamente razzista, perché in uno stato democratico non dovrebbero esserci distinzioni di colore della pelle o razza, a maggior ragione se si tratta di norme sanitarie. Almeno questo è ciò che dice il buon senso. Ma ci troviamo dinanzi a uno dei cortocircuiti incredibili e paradossali nei quali sta sprofondando il politicamente corretto. Precedenti esenzioni dall'indossare la mascherina in pubblico, ricorda Newsweek, riguardavano i bambini con età inferiore ai 12 anni, oltre a persone con particolari malattie respiratorie o con disabilità. Ma la platea di esperti-politicamente corretti plaude la misura adottata dalla contea di Lincoln. Motivo? combatte le discriminazioni. Le parole di Trevor Logan, professore di economia dell'Università dell'Ohio, lasciano basiti: secondo Logan, infatti, imporre agli afroamericani di indossare una mascherina significherebbe dare adito a "stereotipi razziali". Come se il coronavirus facesse distinzioni di razza o etnia.

Infatti, i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) raccomandano a tutti gli americani - neri, bianchi, o asiatici, non ha nessuna importanza - di indossare una copertura per il viso per contribuire a contenere l'epidemia, che continua a colpire duramente gli Stati Uniti. Ma alla nuova religione del politicamente corretto nemmeno la scienza interessa. Come nota lo Spectator, ciò ha seguito l'uccisione di George Floyd - le rivolte, il rovesciamento delle statue, le genuflessioni istituzionali - sono frutto di idee che la sinistra coltiva da tempo. I critici interpretano questi eventi come il lavoro di un movimento politico o di una nuova religione, ma è più preciso affermare che si tratti di entrambi. Un millenarismo secolare sta cercando di abbattere l'ordine liberale ed erigere al suo posto un nuovo ordine che potremmo chiamare "progressivismo coercitivo". E che, come in Oregon, non si fa scrupoli a discriminare in base al colore della pelle.

Paradossalmente nel nome dell'antirazzismo.

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