Brexit nel caos: terza bocciatura per il piano della May

La Brexit sprofonda nel caos. Il parlamento boccia ancora il piano della premier e Corbyn chiede le elezioni anticipate

Brexit nel caos: terza bocciatura per il piano della May

Il Parlamento britannico vota contro l'accordo sulla Brexit proposto dal governo di Theresa May. Westminster ha bocciato il piano May per la terza volta con 286 deputati favorevoli e 344 contrari. Per passare, l'accordo doveva ottenere 318 voti favorevoli. Ad affossare, sono stati 34 ribelli conservatori che hanno votato contro l'accordo insieme a 234 laburisti, 34 nazionalisti scozzesi, gli unionisti nordirlandesi, gli indipendenti e i gallesi del Plaid Cymru.

May: "Gravi implicazioni"

La bocciatura da parte del parlamento di Londra rappresenta un colpo durissimo alla già fragile tenuta del governo May. Subito dopo il voto della Camera dei Comuni, il primo ministro ha detto di provare "profondo dispiacere" per la decisione con cui il Parlamento ha respinto di nuovo l'accordo di divorzio dall'Unione europea. E per la premier, ora vi saranno implicazioni "serie". La premier ha poi detto che è "quasi certo che ora la Gran Bretagna dovrà partecipare alle elezioni europee". May ha poi continuato dicendo che bisognerà trovare "una strada alternativa". Jeremy Corbyn, leader dell'opposizione laburista, ha ribadito la sua richiesta di dimissioni nei confronti della leader Tory e ha esortato di nuovo a indire elezioni anticipate e ha continuato: "La Camera è stata chiara, questo accordo deve cambiare".

Steve Baker, vice presidente dell'European Research Group (Erg) ha detto: "Questa deve essere la sconfitta finale per l'accordo di Theresa May". "È stata una tragica perdita di tempo e di energia per il Paese", ha concluso il rappresentante ribelle, e "non possiamo perderne altro".

Consiglio Ue convoca riunione straordinaria

Intanto ,subito dopo la notizia del voto contrario del parlamento di Londra, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha annunciato di aver convocato una riunione straordinaria a Bruxelles il 10 aprile per decidere la politica da intraprendere sull'uscita del Regno Unito. Per l'Ue, adesso la possibilità di un'uscita senza accordo per il 12 aprile è più che certa. Il caos adesso regna sovrano a Londra. E a Bruxelles temono che la fase peggiore dei negoziati arrivi ora.

Intanto, fuori

da Westminster, si sono radunati centinaia di manifestanti a favore della Brexit. La tensione è alta e i dimostranti, lì da questa mattina, hanno attaccato i giornalisti presenti bollandoli come "traditori".

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