La profezia di Zelensky: "Riconquisteremo i territori occupati dalla Russia"

Il presidente Volodymyr Zelensky ha lanciato un messaggio ai territori conquistati dalla Russia: "L'Ucraina tornerà. L'invasione russa è fallita". Gli Stati Uniti negano a Kiev lanciarazzi a lunga gittata

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky
Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky

Nel consueto video notturno rilanciato sui social network Volodymyr Zelensky ha lanciato un messaggio ai territori dell'Ucraina occupati da Mosca. Il presidente ucraino ha spiegato che Kiev punta a riprendere il controllo sulle città meridionali di Kherson, Melitopol, Berdyansk, Enerhodar e ovviamente Mariupol. Nel frattempo l'avanzata delle forze del Cremlino nel quadrante orientale continua, anche se molto a rilento.

L'obiettivo di Kiev

"Tutte le nostre città e comunità sotto occupazione, sotto temporanea occupazione, devono sapere che l'Ucraina tornerà". Più che una profezia, quella di Zelensky è una frase talmente a effetto che c'è da chiedersi se Kiev ha veramente intenzione di riconquistare i centri urbani finiti sotto il giogo di Mosca. Nel caso in cui l'obiettivo del governo ucraino fosse davvero questo, allora il conflitto non potrà che andare avanti almeno fino a quando Mosca non avrà alzato bandiera bianca. E la sensazione è che Vladimir Putin, al netto di errori e ritardi, non abbia alcuna intenzione di perdere quel poco fin qui messo in cassaforte.

Zelensky ha quindi spiegato che il fatto che la Russia stia usando armi laser indicherebbe il "completo fallimento dell'invasione". "Un rappresentante russo ha detto che gli occupanti stanno usando armi laser, apparentemente per risparmiare missili. Primo, va notato che abbiano bisogno di risparmiare missili... hanno lanciato oltre 2000 missili contro l'Ucraina, che era la gran parte del loro arsenale. Ora hanno solo rimasugli", ha scandito il presidente ucraino.

Il "fallimento dell'invasione"

Un altro indizio che sottolineerebbe il presunto fallimento russo coinciderebbe con la presenza nel territorio ucraino di "militari di leva senza esperienza, lanciati in battaglia come carne da cannone. Predoni che vedono per la prima volta normali elettrodomestici in un paese straniero. Blindati sovietici senza protezioni moderne. Bombe al fosforo proibite, che usano per bruciare scuole e case". E poi l'utilizzo di missili, la maggior parte dei quali "usati per distruggere infrastrutture civili senza alcun vantaggio strategico militare".

Infine l'affondo finale, con il paragone tra l'annuncio russo sulle armi laser e la propaganda nazista. "Nella propaganda nazista c'era l'espressione wunderwaffe, l'arma delle meraviglie. Più diventava chiaro che non avevano chance di vincere la guerra, più cresceva la propaganda sull'arma delle meraviglie, capace di cambiare le sorti della guerra", ha affermato Zelensky, aggiungndo che "al terzo mese di guerra, la Russia cerca di trovare la sua wunderwaffe. Pare che sia il laser. Tutto ciò indica il completo fallimento dell'invasione".

Stallo militare

Intanto sul campo di battaglia la situazione è più complessa del previsto. Si pensava che l'esercito russo, riorganizzatosi per spingere sul Donbass, potesse in qualche modo riscattarsi dopo il mezzo flop ottenuto nella parte settentrionale dell'Ucraina. Invece, secondo quanto riportato la Cnn - che ha citato un anonimo funzionario militare della Nato - è prevista una fase di sostanziale stallo che potrebbe andare avanti per settimane.

Nello specifico, ha spiegato la fonte, non sono previsti guadagni significativi per nessuna delle parti, sebbene lo slancio sia cambiato a favore dell'Ucraina. Basti pensare che per contrastare l'artiglieria pesante russa nel Donbass, Kiev chiede da tempo la fornitura di lanciarazzi multipli Mlrs, il sistema più pesante, complesso e potente sviluppato in tale categoria d'armamenti dall'industria occidentale.

Joe Biden, ha scritto Politico, starebbe tuttavia resistendo alle pressanti richieste ucraine di ottenere sistemi lancia razzi a lunga gittata, nel timore che possano essere usati per lanciare attacchi in territorio russo, espandendo e prolungando il conflitto in Ucraina.

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