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La promessa di Putin: "Le nostre navi con missili Kalibr rimarranno in Siria"

Vladimir Putin parla di nuovo della Siria e promette che le navi da guerra, armate di missili Kalibr, rimarrano nelle basi del Mediterraneo orientale

La promessa di Putin: "Le nostre navi con missili Kalibr rimarranno in Siria"

Vladimir Putin torna a parlare della Siria e sfida la strategia dell'Occidente. Secondo quanto rivelato dal presidente russo, le navi russe armate con missili da crociera "Kalibr" non se ne andranno dalle coste della Siria.

Il presidente russo ha affermato che le imbarcazioni resteranno al largo della Siria "in permanente pattugliamento", pronte a reagire alle minacce terroristiche contro la Siria. Un segnale chiaro di come la Russia, nonostante le sfide lanciate da Stati Uniti e Israele, non sia intenzionata a cedere di fronte alle pressioni. La protezione dell'alleato siriano, Bashar al Assad, è uno dei pilastri della geopolitica di Putin. E su questo, non accetterà compromessi.

La Russia ha da sempre la flotta al centro della sua strategia in Siria. Anzi, è stato proprio il rischio di perdere le sua basi (in particolare Tartus) uno dei volani dell'intervento russo a difesa dell'esercito siriano contro lo Stato islamico. E i primi attacchi russi contro l'Isis sono avvenuti proprio sfruttando le navi lanciamissili dispiegate nei mari a sud della Russia.

Come scrive l'agenzia Tass, Putin ha dichiarato che "per quest'anno sono in programma 102 operazioni di navi e sottomarini. Mentre permane il rischio di attacchi da parte di terroristi internazionali in Siria, le nostre navi armate di missili da crociera saranno permanentemente in servizio nel Mediterraneo". "Gli attacchi con missili da crociera e le operazioni dei velivoli impiegati sulle portaerei hanno inflitto gravi perdite ai terroristi ed eliminato le loro strutture e infrastrutture chiave".

Ma dietro alla lotta all'Isis, c'è anche un segnale chiaro rivolto alle forze che hanno attaccato la Siria. In particolare, è un messaggio agli Stati Uniti, che hanno deciso di inviare le loro forze navali nel Mediterraneo orientale senza più spostarle verso il Golfo Persico. Ma è anche una risposta alla decisione della rinascita della Seconda Flotta con l'Atlantico come obiettivo.

la Marina russa non è disposta a incassare il colpo.

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