"La crisi in Ucraina è stata provocata e creata dai nostri partner occidentali e ora viene usata per rianimare il blocco militare della Nato". Sono accuse pesanti quelle rivolte a Usa e Ue da Vladimir Putin durante una riunione convocata per discutere del bilancio federale e dell’ammodernamento militare.
La Russia "sta adottando solo misure di risposta in termini di sicurezza, non serve farsi prendere dall’isteria a tale proposito", ha aggiunto il capo del Cremlino, "Qualche volta abbiamo l’impressione che qualcuno voglia iniziare una nuova corsa al riarmo. Noi, naturalmente, non ci faremo coinvolgere in questa corsa. Questo è assolutamente da escludere". Il presidente russo ha però ammesso che, in vista dei piani di rafforzamento della nato a Est, "è necessario calcolare con precisione le potenziali minacce alla sicurezza militare della Russia e preparare una risposta adeguata". Per questo Putin si è messo direttamente alla guida della commissione militare-industriale, prendendo il posto del vicepremier Dmitri Rogozin, che ne è diventato il numero due.
Intanto sul Washington Post appare un articolo intitolato "Basta col sanguinoso conflitto in Ucraina", in cui l'opinionista Katrina vanden Heuvel critica la gesione della crisi: "Se Stati Uniti ed Europa avessero agito con razionalità il summit della Nato in Galles, la scorsa settimana, avrebbe costituito un’opportunità per discutere una soluzione duratura alla crisi.
Invece, ignorando completamente il fragile cessate il fuoco negoziato da Kiev e dai ribelli pro-russi, i leader mondiali hanno usato il summit come palcoscenico per proclami belligeranti e minacce sconsiderate".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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