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Baghdad lancia un'operazione per ricacciare indietro l'Isis dall'Anbar

Esercito e milizie pronti a tagliare le linee di rifornimento , per riprendere Ramadi e ricacciare indietro i jihadisti

Le forze di sicurezza difendono il quartier generale a Ramadi dagli islamisti
Le forze di sicurezza difendono il quartier generale a Ramadi dagli islamisti

Ha avuto il via questa mattina la controffensiva delle forze irachene contro il sedicente Stato islamico. Un'operazione che ha lo scopo di riprendere il controllo di Ramadi, capoluogo dell'Anbar caduto nelle mani degli islamisti da alcuni giorni, ma prima ancora di tagliare le loro linee di rifornimento.

Ad affiancare gli uomini dell'esercito ci saranno le milizie sciite e i volontari sunniti riuniti nelle Forze di mobilitazione popolare. Si muoveranno da nord-est, per tentare l'assedio a Ramadi, a pochi giorni dalla richiesta di convergere sulla base di Habbaniya, da cui hanno già lanciato una prima offensiva che ha permesso di riprendere il controllo di Huseibah al-Sharqiyah.

L'operazione annunciata oggi non dovrebbe durare molto. Questa è almeno l'idea delle forze fedeli a Baghdad, che ribadiscono quanto dichiarato di recente dal premier al-Abadi in un'intervista alla Bbc, in cui ha detto con un certo ottimismo che riprendere Ramadi sarà cosa di pochi giorni.

Come già accaduto per la riconquista di Tikrit, a marzo, ad affiancare le truppe regolari ci saranno molti uomini delle milizie sciite filo-iraniane. Un fattore che preoccupa molti, considerato che la provincia dell'Anbar è a maggioranza sunnita.

Le forze leali a Baghdad dovranno non solo riconquistare Ramadi, ma anche mettere al sicuro l'area di Salahuddin, dove si combatte da tempo per il controllo della raffineria di Baiji. A loro il compito di far dimenticare la caduta del capoluogo dell'Anbar.

La gestione della difesa di Ramadi ha provocato ieri un duro scambio di opinioni tra Iraq, Iran e Stati Uniti. Il segretario della Difesa americano ha messo in luce una scarsa volontà di combattere delle truppe locali, più numerose dei jihadisti.

Parole maldigerite a Baghdad, a cui il vicepresidente Biden ha dovuto mettere una pezza. Dal canto loro, gli iraniani - che continuano a negare di essere presenti in armi in Iraq - sostengono però di essere gli unici a combattere davvero la minaccia dell'estremismo.

@ACortellari

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