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Referendum indipendenza, ritorsioni su Arturo Mas: indagato per disobbedienza

A soli due giorni dalla vittoria elettorale, Arturo Mas è stato incriminato per il referendum del 2014. Pere Macias: "Questa è persecuzione politica"

Referendum indipendenza, ritorsioni su Arturo Mas: indagato per disobbedienza

Imputato per "disobbedienza". Il secessionista Artur Mas è finito sotto accusa per avere convocato nel 2014 un referendum sull’indipendenza, dichiarato illegale dalla corte costituzionale spagnola. Il 15 ottobre prossimo il presidente della Catalogna dovrà comparrire davanti al Tribunale superiore di giustizia. "È una persecuzione politica delle istituzioni spagnole - ha commentato il capogruppo parlamentare di Convergencia, Pere Macias - cercare di disarcionare chi ha vinto alle urne con questi metodi non dà l’immagine di una democrazia di qualità".

La convocazione di Mas a deporre come imputato arriva a soli due giorni dalle elezioni catalane di domenica. Una strana coincidenza dopo la clamorosa vittoria delle liste indipendentiste che hanno conquistato una maggioranza assoluta in seggi con il 47,8% dei voti. Dopo la sentenza della Corte costituzionale spagnola, che aveva vietato un referendum vincolante sull’indipendenza catalana, Mas aveva mantenuto la convocazione del voto ma con valore solo consultivo. Al voto, avevano partecipato il 9 novembre 2014 2,5 milioni di elettori catalani, su 5,5 milioni. Il risultato era stato ampiamente favorevole all’indipendenza.

"Tutti i partecipanti al voto - ha commentato Macias - dovrebbero essere anche loro dichiarati imputati dalla giustizia spagnola".

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