Guerra in Ucraina

Capuozzo: "Ecco chi c'è dietro l'incontro tra Russia e Ucraina"

Toni Capuozzo è convinto che dietro i negoziati tra Russia e Ucraina ci sia la mano cinese: "Putin non si sarebbe permesso di accendere la minaccia nucleare senza un via libera da Pechino"

Capuozzo: "Ecco chi c'è dietro l'incontro tra Russia e Ucraina"

"Domattina si parlano, in Bielorussia. La regia dell'incontro, discreta, è cinese". A dirlo è Toni Capuozzo, convinto che"Putin non si sarebbe permesso di accendere la minaccia nucleare senza un via libera da Pechino".

La Cina, secondo il noto cronista di guerra, sarebbe"irritata dal coinvolgimento di Taiwan" dal momento che gli Usa avrebbero ottenuto da Taipei la sospensione di rifornimento di semiconduttori alla Russia. "E la Cina lo considera un'ingerenza in fatti interni, uno schiaffo alla propria sovranità", scrive Capuozzo su Facebook, convinto che "le escalation nascono da incidenti per caso o vecchie ruggini, dai vicoli ciechi degli invasori e dalle trappole che non si vuole disinnescare".​"Dobbiamo sperare che quel tavolo, domattina, non traballi", conclude il giornalista.

Nel frattempo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha confermato di aver accettato ad inviare in Bielorussia una delegazione di Kiev per cerare di trovare una soluzione diplomatica e pacifica al conflitto in atto. Le due delegazioni, quella russa e quella ucraina, si incontreranno vicino al fiume Pripyat (che è anche il nome della vicina città fantasma, sgomberata dopo l'incidente alla centrale di Chernobyl) "senza precondizioni", come ha garantito il presidente Zelensky che oggi ha avuto un colloquio telefonico col suo omologo bielorusso, incaricato di fare da mediatore.

"Aleksandr Lukashenko si è assunto la responsabilità di garantire che tutti gli aerei, elicotteri e missili di stanza sul territorio bielorusso rimangano a terra durante la missione, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina", si legge nella nota ucraina. Le premesse, però, non sono delle migliori. Vladimir Putin, infatti, ha allertato il sistema difensivo nucleare, proprio poche ore dopo che Lukashenko aveva evocato lo spettro nucleare. "Le sanzioni spingeranno la Russia verso la terza guerra mondiale. Quindi dobbiamo mostrare moderazione per non finire nei guai. Perché una guerra nucleare sarebbe un disastro", aveva profetizzato il presidente bielorusso, considerato da sempre un fedelissimo alleato di Putin. La Nato e gli Stati Uniti ha definito tale scelta come una pressione "inaccettabile". Domani, invece, si terrà una nuova riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo quella di venerdì notte in cui è stata votata una risoluzione di condanna della Russia.

Risoluzione su cui Mosca aveva ovviamente votato contro, mentre si erano astenuti Cina, India ed Emirati.

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