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Spunta la verità: "La regina voleva mandare Harry e Meghan in Africa"

La Megxit poteva essere evitata e la regina Elisabetta avrebbe cercato in tutti i modi di impedire a Harry e Meghan di abbandonare i loro doveri di corte, studiando perfino una specie di “piano B”

Spunta la verità: "La regina voleva mandare Harry e Meghan in Africa"

La regina Elisabetta avrebbe cercato con ogni mezzo possibile di impedire la Megxit. Lo rivela il libro del biografo reale e storico Robert Lacey, “Battle of Brothers”. Quest’anno solo “Finding Freedom” è riuscito a catturare così tanto l’attenzione di media e pubblico. Del resto Lacey è una voce puntuale e autorevole, uno storico, oltre che esperto reale. Certo, più ancora della sua indiscussa fama, sono le sorprendenti rivelazioni contenute nella biografia ad affascinare i fans dei Windsor, stimolando i tabloid a centellinare giorno per giorno gli aneddoti contenuti nel libro. Uno di questi si focalizza sull’impegno della regina Elisabetta per evitare la Megxit. Sua Maestà non poteva ignorare che l’allontanamento di Harry e Meghan avrebbe avuto delle conseguenze sulla popolarità e sull’immagine della royal family, così avrebbe cercato in tutti i modi di evitarla.

Secondo Robert Lacey la sovrana aveva studiato una strategia, una specie di “piano B” per consentire ai Sussex di mettere una discreta distanza tra loro e il gossip, senza rinunciare ai loro ruoli come “working members” (senior che hanno un ruolo istituzionale, che lavorano per la monarchia) dei Windsor. Lo storico sostiene che Elisabetta non fosse contraria all’idea di far vivere a Harry e Meghan “una vita normale”, purché ciò avvenisse in uno Stato del Commonwealth. In questo modo Harry e Meghan avrebbero avuto una maggiore indipendenza e tranquillità lontani da Buckingham Palace, ma non dalla Corona.

La regina Elisabetta aveva anche pensato alla possibile destinazione. Il Sudafrica. Quale luogo migliore se non quello in cui era nato l’amore tra i Sussex? Il posto in cui Harry ha sempre detto di sentirsi a casa, con cui ha un legame speciale tramandatogli da Lady Diana. Robert Lacey descrive così la strategia della sovrana: “L’idea era proporgli un trasferimento in Sudafrica, a Johannesburg, dove avrebbero conservato un ruolo di grande responsabilità all’interno del Queen’s Commonwealth Trust e avrebbero inoltre potuto portare avanti i loro progetti sociali”. Elisabetta II non sarebbe stata insensibile nei confronti di Harry e Meghan. Del resto anche lei aveva vissuto un’esperienza simile in gioventù.

Dal 1949 al 1952 si trasferì a Malta per stare accanto al principe Filippo, allora tenente comandante della Marina Reale sul cacciatorpediniere Hms Chequers. Per Elisabetta quelli furono anni spensierati, di libertà, lontani dal protocollo e dal gossip. Dovette rientrare, però, quando il padre morì, il 6 febbraio 1952. Allora la futura regina era impegnata in un tour tra Australia e Kenya. Aveva nostalgia della famiglia e pare che il suo rimpianto sia quello di non essere rimasta accanto a Giorgio VI nelle sue ultime ore. La vita di Elisabetta cambiò nel giro di poche ore, ma questo non significa che abbia dimenticato quegli anni lontano da Buckingham Palace.

Una curiosità: a Malta Elisabetta visse i primi anni di matrimonio andando in giro in auto da sola e abitando nella bella Villa Guardamangia (il nome originale è Villa Medina) una casa dei primi anni del Novecento. La regina conserva uno splendido ricordo della villa, al punto da ritornarvi nel 1992, per il 60esimo anniversario di matrimonio e nel 2007 durante una visita ufficiale (durante la quale sembra che i proprietari della casa le abbiano impedito l’accesso). Forse quando Harry annunciò pubblicamente il desiderio di andare via, di cambiare aria, la regina Elisabetta tornò con la mente a quei giorni felici a Malta e il “piano B” potrebbe esserne una prova.

Purtroppo, però, la strategia è fallita. Secondo Lacey l’esito infausto della trattativa sarebbe dipeso anche da un passo falso della regina Elisabetta: “L’errore della sovrana, su pressione dei figli Carlo e Andrea, è stato sostituire lo storico segretario privato Christopher Geidt con Edward Young” e ha concluso: “Se ci fosse stato Geidt al vertice di Sandringham le cose sarebbero andate diversamente” perché questi aveva compreso le potenzialità di Harry e Meghan e i modi giusti per sfruttarle. La Megxit sarebbe figlia anche di un errore di calcolo, ma non di scarsa empatia regale.

Per Lacey, comunque, una cosa è certa: “Elisabetta voleva unire, non certo dividere”.

Official portraits taken by Yousuf Karsh at Clarence House on 30th July 1951. These portraits were released before The Duke and Duchess of Edinburgh's tour of Canada and the United States on behalf of King George VI in October-November 1951. Karsh photographed Princess Elizabeth for the first time in 1943, when she was just 18. He made official portraits of her and her family various times over the years. Princess Elizabeth wore a silk gown embroidered with gold and pearls by Norman Hartnell, who also designed her wedding and Coronation dresses. The fichu collar of the dress was subsequently altered into shoulder straps. The gown is regularly put on display at special exhibitions at Buckingham Palace.

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