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"Riunite per la libertà di parola": la sfida di J.K. Rowling contro l'ideologia transgender

L'ideatrice di Harry Potter ha riunito le più agguerrite femministe critiche dell'ideologia transgender. Boicottate, umiliate, "cancellate", ora queste donne vogliono la loro rivincita

"Riunite per la libertà di parola": la sfida di J.K. Rowling contro l'ideologia transgender

Ostracizzate, licenziate, boicottate, "cancellate". È la carica delle femministe "gender critical" che sostengono la supremazia del sesso biologico sul genere, riunitesi in un ristorante italiano di Londra nei giorni scorsi su iniziativa della scrittrice J.K. Rowling a sostegno della campagna "Respect My Sex". Al pranzo di queste agguerritissime donne che si sono opposte pubblicamente - e non senza rischi e ripercussioni sulla propria carriera - alla dittatura del pensiero unico "woke", c'erano la professoressa Kathleen Stock, costretta a dimettersi dal suo ruolo di docente all'Università del Sussex dopo essere stata accusata di "transfobia" ed Helen Joyce, autrice di Trans: When Ideology Meets Reality, testo che tanto ha fatto arrabbiare le associazioni transgender. Con loro anche l'ex editorialista del Guardian Susanne Moore, l'miprenditrice Angela Wild, Julie Bindel, femminista, attivista, conduttrice televisiva e autrice del libro "Femminism for Women", Maya Forstater, co-fondatrice di Sex Matters, e la deputata laburista Rossie Duffield.

JK Rowling riunisce a pranzo le femministe "gender critical"

Le foto del pranzo, svoltosi come spiega il Daily Mail presso The River Cafè di Fulham, sono state pubblicate sulla pagina Instagram dell'ideatrice di Harry Potter. L'obiettivo comune è quello di sostenere la campagna "Respect my Sex" volta a sensibilizzare l'opinione pubblica su questioni che minacciano la sicurezza e la dignità delle donne. "Difendiamo la scienza, la ragione, la libertà di parola e la necessità di un dibattito aperto e tollerante che è alla base della nostra società" spiegano. Alla fine del 2019, ricordano, come membri e sostenitori di sei partiti politici, "ci siamo riunite per impegnarci a sostenere i diritti delle donne basate sul sesso". Complessivamente, a partire dal 1 aprile 2022, i nostri impegni "sono stati firmati da 20.398 persone" e riteniamo siano un segno della "preoccupazione sempre crescente per l'erosione dei diritti basati sul sesso duramente conquistati dalle donne". Secondo le attiviste di Respect My Sex, infatti, la donna "non è un'identità". La discriminazione subita dalle donne "deriva dalle conseguenze fisiche e sociali dell'essere nate femmine".

Così l'ideologia transgender minaccia la libertà d'espressione

Dagli Stati Uniti alla Francia, femministe e intellettuali come J.K. Rowling o la docente di filosofia Kathleen Stock che hanno osato sfidare la follia woke e l'ideologia transgender sono state censurate e messe alla gogna dalla psicopolizia. Il dogma è sempre il medesimo: il genere è predominante sul sesso e sulla biologia umana: chi osa mettere in discussione questo viene minacciato, insultato, censurato. Prendiamo il caso di J.K Rowling: esclusa dalla reunion del cast di Harry Potter fa per le accuse di "transfobia" che le sono piovute addosso negli ultimi anni, lo scorso novembre la polizia politica del pensiero unico ha deciso di mettere a repentaglio la sua sicurezza e quella della sua famiglia pubblicando sul web il suo indirizzo di casa.

Come ha denunciato la stessa scrittrice su Twitter, "ho ricevuto così tante minacce di morte che potrei tappezzarci la casa". Storia molto simile a quella di Stock: l'ex professoressa di Filosofia dell'Università del Sussex, nel Regno Unito, ha subito minacce e insulti che l'hanno prima costretta a dover insegnare da remoto, per timore di ripercussioni fisiche sulla sua persona, fino a dimettersi, poi, dal ruolo di docente. Che cosa aveva detto di così grave? Che il sesso biologico rimane predominante e le persone transgender non dovrebbero frequentare gli spazi riservati alle donne come spogliatoi e bagni. Ora queste donne vogliono riappropriarsi dei loro spazi dopo i tanti torti subiti in questi ultimi anni.

La guerra delle femministe al "gender" è appena iniziata.

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