Le strette di mano di Donald Trump sono balzate agli onori delle cronache fin dai primi giorni della sua presidenza. La stretta vigorosa con cui il tycoon è solito salutare i propri interlocutori, a partire dai più potenti capi di Stato e di governo di tutto il mondo, è ormai famosa: c'è chi la subiscce con dolore, chi tenta di resistere e chi cerca di stritolare il presidente Usa in una morsa ancora più stretta.
Quello che è emerso durante l'ultima visita ufficiale in Giappone, però, è che l'inquilino della Casa Bianca ha una certa insofferenza per il protocollo e una grande propensione ad appagare il proprio ego. Che dire infatti del mancato inchino di fronte all'imperatore Akihito, prescritto dalla rigida etichetta della corte nipponica e palesemente ignorato da Trump?
Durante l'incontro al palazzo imperiale di Tokyo, Trump ha salutato l'imperatore stringendogli la mano e dandogli anche alcune leggere pacche sulla spalla alla fine dell'incontro. Un comportamento assolutamente al di fuori di ogni consuetudine.
Nel 2009 l'ex presidente Barack Obama si era correttamente inchinato a 90 gradi, proprio come prescritto dalle regole. Il suo gesto, però, gli era valso le critiche dei conservatori negli Usa, che vi avevano letto un atto di sottomissione simbolica e non una forma di educazione e rispetto verso le usanze del Paese del Sol Levante.
Questa volta però Trump ha deciso di fare a modo proprio, infrangendo più di una regola: non solo infatti la corte del Crisantemo richiede agli ospiti di inchinarsi di
fronte all'imperatore e alla imperatrice ma sconsiglia fortemente anche ogni contatto fisico con i dignitari reali. Potete ben immaginarvi come siano state accolte, a corte, le informali pacche sulle spalle del presidente Usa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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