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Siria, l'Onu chiede la tregua umanitaria per Aleppo

Niente acqua né corrente, in migliaia intrappolati. E continuano gli scontri

Siria, l'Onu chiede la tregua umanitaria per Aleppo

È ancora Aleppo la città più martoriata dalla guerra civile in Siria, che si trascina ormai da cinque anni. Due milioni di persone che ancora vivono in città rischiano l'assedio totale, secondo quanto scrivono le Nazioni Unite, che chiedono con urgenza di poter avere accesso alla popolazione.

Chi ancora è rimasto in città, costretto o impossibilitato a partire, vive sotto il controllo delle forze lealiste ad ovest o dell'opposizione a est, dove sono rimaste 275mila persone. L'Onu ha chiesto epr la città una "pausa umanitaria", in una situazione in cui almeno 130 civili hanno perso la vita soltanto da fine luglio a oggi.

"Quando la popolazione viene privata intenzionalmente di cibo e di altri beni fondamentali per la sopravvivenza, l'assedio rappresenta un crimine di guerra", scrivono le Nazioni Unite. In città non c'è acqua, né luce e l'Onu chiede almeno 48 ore per portare rifornimenti e ripristinare le reti elettrica e idrica.

E intanto i combattimenti continuano. Di recente la notizia che le forze d'opposizione sarebbero riuscite nell'intento di rompere l'assedio a cui la città era sottoposta da settimane.

L'alleanza Jaish al-Fath, gruppo ribelle che comprende anche i jihadisti di Al Nusra, fino a pochi giorni fa colonna siriana di al-Qaeda, ha annunciato l'arrivo di molti combattimenti e l'intento di riconquistare tutta la città.

Rinforzi, sostiene chi monitora la situazione, sono arrivati anche tra le fila dei lealisti, che sarebbero state ingrossate da circa 3mila combattenti.

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