Guerra in Ucraina

Il sospetto sui russi: "Hanno sovrastimato i numeri d'Azovstal"

Il think tank militare statunitense sostiene che Mosca potrebbe aver sovrastimato il numero di difensori ucraini evacuati "per massimizzare i prigionieri di guerra russi" da scambiare

Il sospetto sui russi: "Hanno sovrastimato i numeri d'Azovstal"

Innalzare il numero degli effettivi ucraini fatti evacuare per ottenere una serie di vantaggi ed evitare situazioni di imbarazzo tra le fila dell'esercito russo. È questo il sospetto avanzato nei confronti di Mosca da parte del think tank militare statunitense American Institute for War Studies: l'Isw non esclude che la Russia possa aver sovrastimato il numero dei difensori ucraini che sono stati evacuati dalla acciaieria Azovstal al fine di "massimizzare il numero di prigionieri di guerra russi" da poter scambiare con i soldati ucraini.

Il sospetto sui russi

Gli esperti Usa ritengono inoltre che una mossa del genere avrebbe alla base la necessità di "evitare l'imbarazzo" di ammettere che nei fatti sono stati impegnati in un assedio per diverse settimane contro soltanto "centinaia" di soldati ucraini. Gli stessi esperti militari americani sottolineano che le forze di Mosca stanno riguadagnando alcune posizioni prese dalla controffensiva ucraina a nord della città di Kharkiv; allo stesso tempo si starebbero preparando "per una più grande controffensiva ucraina" e per un conflitto prolungato sull'asse meridionale.

L'operazione Azovstal

Nelle scorse ore il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere che l'acciaieria Azovstal di Mariupol è passata totalmente sotto il controllo delle forze armate russe. Si parla di un totale di 2.439 combattenti ucraini che alla fine si sono arresi e hanno lasciato l'Azovstal: nella giornata di ieri si è arreso l'ultimo gruppo di 531 militanti che era ancora nascosto all'interno dell'acciaieria. Il ministro della Difesa russo Seghei Shoigu ha dunque comunicato al presidente Vladimir Putin la fine dell'operazione e la completa liberazione dell'Azovstal dai militanti ucraini.

L'agenzia russa Tass ha fatto sapere che da Mosca hanno provveduto alla pubblicazione del video della resa degli ultimi difensori ucraini nell'acciaieria di Azovstal a Mariupol: nel video è possibile vedere l'uscita degli ultimi militanti del battaglione Azov dalle acciaierie e i militari russi che ispezionano gli effetti personali degli ucraini che si arrendono e che controllano i loro tatuaggi.

Il generale maggiore Igor Konashenkov ha riferito che il comandante del battaglione Azov, Denis Prokopenko, è stato portato via dall'acciaieria Azovstal con un veicolo blindato speciale verso i territori controllati dalla Russia: il portavoce del ministero della Difesa russo ha aggiunto che i residenti "lo odiavano e volevano ucciderlo per le numerose atrocità" commesse.

Il ruolo dell'Occidente

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha informato che era stato concordato che lo sblocco della situazione ad Azovstal "fosse effettuato da intermediari", ovvero dai partner occidentali. In tal senso ha spiegato di aver negoziato con Turchia, Svizzera, Israele, e prima con la Francia "per via dei rapporti dei suoi leader con la Federazione Russa".

La mossa si è ritenuta necessaria per la situazione assai complicata da sbloccare con mezzi militari.

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