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Stati Uniti, primo volo del nuovo euromissile

L'equilibrio nucleare mondiale è in evoluzione. Gli Stati Uniti provocano la Russia mostrando il lanciatore MK 41

Stati Uniti, primo volo del nuovo euromissile

Gli Stati Uniti hanno lanciato con successo un missile da crociera precedentemente bandito dal Trattato sulle Forze Nucleari a Raggio Intermedio. Il due agosto scorso gli Stati Uniti si sono formalmente ritirati dal Trattato INF, citando le violazioni russe relative al missile Novator. Il primo dispiegamento operativo del nuovo sistema d’arma statunitense è previsto tra 18 mesi. L'accordo vietava lo sviluppo di missili a raggio intermedio con una gittata compresa tra i 500 ed i 5500 km (310 e 3.420 miglia).

Stati Uniti, il comunicato del Dipartimento della Difesa

“Il 18 agosto scorso, il Dipartimento della Difesa ha lanciato dall’Isola di San Nicolas, in California, un missile da crociera configurato in modo convenzionale. Dopo essere stato espulso dal suo lanciatore terrestre, il missile ha colpito con precisione il bersaglio situato ad oltre 500 chilometri. I dati raccolti e le lezioni apprese da questo test saranno utili al Dipartimento della Difesa per sviluppare le future capacità intermedie”.

Il Trattato sulle Forze Nucleari a Raggio Intermedio ha eliminato un'intera classe di sistemi a medio raggio lanciati a terra con la distruzione di circa 2.700 missili e posto fine ad un pericoloso stallo in Europa. Con l’INF ormai defunto, l'equilibrio nucleare mondiale è in evoluzione. Entro pochi mesi, Stati Uniti e Russia schiereranno asset a raggio intermedio.

Il missile lanciato

Il missile lanciato domenica scorsa sembrerebbe essere una variante del Tomahawk Land Attack Missile. Il nuovo missile da crociera, potenzialmente armato con testata termonucleare, sarà destinato al teatro europeo ed asiatico. Il Tomahawk Block IV è attualmente imbarcato sulle piattaforme della US Navy e dell’Air Force. Ricordiamo la versione terrestre del Tomahawk denominata BGM-109G Gryphon ed il missile missile balistico a medio raggio Pershing II, formavano la spina dorsale degli asset intermedi statunitensi schierati in Europa prima che il Trattato Inf entrasse in vigore. Se il nuovo missile ereditasse le attuali capacità del Tomahawk Block IV, il sistema d'arma garantirebbe maggiore flessibilità d'impiego.

Missile BGM-109G Gryphon

Il missile da crociera BGM-109G Gryphon era essenzialmente un missile Tomahawk terrestre gestito dall’Air Force e schierato in tutta l'Europa occidentale. Il Grifone aveva una portata maggiore rispetto alle altre varianti Tomahawk con una capacità di colpire bersagli a 2500 km. Il sistema era armato con una testata termonucleare W84 a potenza scalare (da 0.2 a 150 kilotoni). Sebbene la produzione Gryphon sia stata interrotta ed i lanciatori distrutti nel 1991, il missile Tomahawk è ancora in produzione. Sarebbe abbastanza semplice costruire un nuovo Grifone. Il punto è capire se possa essere in grado di superare le moderne difese aeree russe e cinesi.

Il sistema d’arma di precisione preferito dal Pentagono: il Tomahawk

Il missile da crociera Tomahawk, attualmente nella versione Block IV E, è la colonna portante dei sistemi d’arma di proiezione degli Stati Uniti fin dalla guerra del Goldo nel 1991. Durante le prime fasi di Operazione Odissey Dawn nel 2011, gli obiettivi strategici libici furono colpiti da 110 missili Tomahawk lanciati dalle navi da guerra alleate nel Mediterraneo e da 45 JDAM sganciate dai bombardieri stealth B-2. La testata da mille chili, profilo di volo subsonico e la sua capacità di colpire bersagli a mille miglia di distanza, rende il Tomahawk il sistema d’arma di precisione tatticamente preferito dal Pentagono. Resta anche quello politicamente corretto. La rotta via mare non richiede un corridoio aereo autorizzato per lo stesso principio delle rotte circumpolari dei missili strategici. Il design di base del Tomahawk ha 40 anni, ma il Pentagono ha periodicamente aggiornato il sistema di guida e l'elettronica. Il missile da crociera Tomahawk Block IV E è un sistema d'arma a guida GPS con capacità di retargeting in volo in grado di colpire anche bersagli in movimento come le navi.

Il lanciatore Mark 41 provocherà la Russia

Il test del Tomahawk è solo il primo di una serie di lanci. E' avvenuto tre settimane dopo l'uscita formale degli Stati Uniti dal Trattato INF, ma il Dipartimento della Difesa ha concepito il test per provocare chiaramente la Russia. Dalle immagini diffuse dal Dipartimento della Difesa, si nota che ad espellere il missile è stato il sistema di lancio verticale Mark 41. Si tratta del medesimo lanciatore utilizzato nel sistema di difesa missilistica Aegis Ashore in Polonia e Romania. Non è un dettaglio di poco conto, poiché Mosca ha identificato proprio nel lanciatore MK 41 la principale violazione statunitense al Trattato INF. Posizione ribadita anche durante la conferenza stampa per svelare il missile Novator, secondo i russi conforme al Trattato INF. Ricordiamo che le postazioni di fuoco dell’Aegis Ashore, in funzione in Romania ed in costruzione in Polonia, sono configurati in ruoli difensivi. Il Pentagono ha ripetutamente affermato che i siti di Aegis Ashore hanno esclusive capacità difensive. In ogni caso, la Russia è un pretesto, l'obiettivo di Trump è la Cina.

Dove saranno schierati i nuovi "euromissili"?

I nuovi missili saranno destinati al teatro europeo ed asiatico, ma dove saranno schierati? Trentacinque anni fa, in risposta agli SS-20 Saber puntati contro le capitali europee, Italia, Regno Unito, Belgio, la Germania occidentale ed i Paesi Bassi accettarono di schierare 572 missili statunitensi armati con testate termonucleari. Oggi sembra altamente improbabile che uno di questi Paesi possa essere disposto ad ospitare i nuovi euromissili. Per quanto riguarda il contesto europeo (missili puntati contro la Russia), soltanto Polonia e Romania sarebbero disponibili ad ospitare il nuovo sistema d’arma.

Per quanto riguarda il fronte asiatico (missili puntati contro la Cina), Australia e Corea del Sud hanno già affermato che non ospiteranno alcun dispiegamento.

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