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Supermax, il carcere che "attende" El Chapo

Lo chiamano l'Alcatraz delle Montagne Rocciose, ma se dall'isola qualcuno riuscì a fuggire, da lì è impossibile: 400 detenuti e molte guardie

Supermax, il carcere che "attende" El Chapo

Dopo essere evaso due volte dal carcere in Messico, questa volta per El Chapo sarà impossibile fuggire. Il boss dei narcos condannato a New York per reati legati a traffico di droga e omicidi, in attesa della sentenza definitiva che verrà emessa a giugno, sconterà l'ergastolo nel carcere di Supermax, Florence, in Colorado.

"Da là nessuno è mai evaso. È semplicemente impossibile. La questione non esiste", ha affermato il suo avvocato difensore Jeffrey Lichtman.

Il carcere

A due ore di strada da Denver, Colorado, Supermax Adx sorge in mezzo al nulla. Lo chiamano l'Alcatraz delle Montagne Rocciose, ma se dall'isola qualcuno riuscì a fuggire, da lì è impossibile. I 400 detenuti sono rinchiusi in celle singole con pareti insonorizzate, da dove escono solo per un'ora al giorno. Il rapporto guardiani-prigionieri è il più alto d'America. Sette volte al giorno i guardiani passano a controllare che ciascun prigioniero sia vivo, al suo posto.

Come spiega Repubblica, finito di costruire ai tempi di Bill Clinton, il carcere fu inaugurato nel 1994. Missione: ospitare "the worst of the worst", i peggiori di tutti, e farli sparire dalla faccia della terra. I prigionieri non si incrociano, non si vedono, non si parlano.

I prigionieri

Nel Supermax ci sono terroristi di destra e jihadisti, capi-gang e boss del narcotraffico. C'è Theodore Kaczynski, 73 anni, l'Unabomber americano che dal '78 al '95 inviò lettere bomba, uccidendo tre persone e ferendone una ventina. Dzhokhar Tsarnaev, l'attentatore alla Maratona di Boston nel 2015, in cui morirono tre persone e 260 rimasero ferite. C'è Terry Nichols, complice nel più grave attentato della storia americana prima dell'11 settembre: la strage di Oklahoma City (1995) che fece 168 morti.

Zacarias Moussaoui, 50 anni, al Supermax sconta sei ergastoli per la sua partecipazione alle stragi dell'11 settembre, mentre Richard Reid è l'uomo che, tre mesi dopo, seminò il panico nel volo Parigi-Miami, cercando di far esplodere una bomba nascosta in una scarpa. Ramzi Yousef, condannato per l'attentato al World Trade del 1993.

"L'ora d'aria la passiamo in una gabbia, dove al massimo riesci a fare qualche movimento di aerobica, respirare aria fresca, non molto di più; da lì non vedi neppure un paesaggio, solo il cielo. Le funzioni religiose si possono seguire solo sul circuito di tv interna", aveva spiegato Eric Rudolph, autore dell'attentato alle Olimpiadi di Atlanta.

Joaquín "El Chapo" Guzmán rimpiangerà i mesi nell'ala di massima sicurezza nel carcere federale di Lower Manhattan e la reclusione nelle due prigioni messicane da cui riuscì a evadere.

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