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"Pressione su Putin". La telefonata Biden-Johnson che alza la tensione

Il premier britannico ha sentito oggi Joe Biden per discutere della situazione in Ucraina: aiuti militari ed economici a Kiev, e pressione su Mosca

"Pressione su Putin". La telefonata Biden-Johnson che alza la tensione

Quest'oggi il primo ministro britannico Boris Johnson ha sentito telefonicamente Joe Biden per parlare del conflitto attualmente in atto in Ucraina. A darne notizia sono sia Downing Street che la Casa Bianca: i due leader politici si sono sentiti per circa un'ora, dalle 10.34 alle 11.12 ora locale (dalle 16.34 alle 17.12 in Italia).

Come anticipato, al centro del colloquio c'è stata la situazione in Ucraina, vicenda che sta particolarmente a cuore al premier inglese, che pochi giorni fa (9 aprile) ha addirittura raggiunto la zona dello scontro, per incontrare a Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Più che discutere di negoziati, Johnson e Biden hanno parlato di aiuti finanziari e militari, seguendo la linea annunciata da Londra soltanto alcuni giorni fa. Entrambi hanno infatti ribadito il "loro impegno a continuare a fornire sicurezza e assistenza umanitaria all'Ucraina di fronte alle continue atrocità da parte della Russia". Non solo. Johnson e Biden hanno sottolineato quanto sia importante la "cooperazione in corso tra alleati per imporre gravi costi alla Russia per la sua guerra non provocata e ingiustificata". Lo scopo è quello di "aumentare la pressione economica su Putin e mettere fine in modo decisivo alla dipendenza occidentale dal gas e petrolio russi". Da parte di entrambi, dunque, è stata evidenziata la "necessità di rafforzare il sostegno economico e militare all'Ucraina".

Boris Johnson, che nella stessa giornata di oggi ha presentato le proprie scuse per la vicenda conosciuta come Partygate ma non ha rassegnato le proprie dimissioni, ha approfittato dell'occasione per informare Biden della sua recente visita in Ucraina.

Il Regno Unito, che ha più volte ribadito la propria vicinanza al popolo ucraino, ha già annunciato di avere l'intenzione di inviare al governo di Kiev nuovi sistemi antiaerei Starstreak, missili antinave, razzi anticarro e 120 veicoli blindati.

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