Tensione a Taiwan, la Cina vìola (ancora) lo spazio aereo

Con 29 aerei militari Pechino ha violato nuovamente lo spazio aereo di Taiwan: ecco cosa significa e cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi

Tensione a Taiwan, la Cina vìola (ancora) lo spazio aereo

L'escalation dura da ormai alcune settimane, via mare e via cielo: la Cina ha violato nuovamente lo spazio aereo di Taiwan con 29 jet da guerra, come ha denunciato il ministero della Difesa di Taipei, che ha risposto facendo decollare una pattuglia di aerei da combattimento, inviando allarmi radio e predisponendo anche i sistemi missilistici della propria difesa aerea. Dal mese di gennaio 2022 è la terza più grande incursione cinese.

Cosa può accadere

Secondo Taiwan, i cinesi avrebbero impiegato almeno 17 caccia, sei bombardieri oltre ad aerei di ricognizione e di monitoraggio. Negli ultimi mesi dello scorso anno si era registrato un picco di incursioni culminate il 4 ottobre quando ben 56 aerei da guerra cinesi violarono uno spazio aereo dell'isola. Come abbiamo visto su InsideOver, la Cina sarebbe in grado di attaccare Taiwan in alcuni casi: la richiesta di indipendenza di Taipei, l'alleanza miliatare con un Paese straniero o l'ingerenza estera in aiuto di Taipei (vedi gli Stati Uniti), nessun dialogo tra le due parti in causa con il rifiuto ad una negoziazione, se Taiwan acquisisse armi nucleari ma anche nel caso di disordini o rivolte interne sull'isola.

Intensificati scambi con Usa

Per difendersi da Pechino Taiwan ha già intensificato gli scambi con gli Stati Uniti, con i quali aveva iniziato una cooperazione militare già dal 2021. Secondo quanto riferito dalla presidenza e dal ministero della Difesa, le forze armate americane hanno portato a termine numerose campagne d'addestramento per le truppe taiwanesi (un po' come avviene in Ucraina) per prepararle a una vera offensiva bellica da parte di Pechino. Negli ultimi tempi, poi, Washington ha dichiarato di voler dotare l'isola di sistemi missilistici Patriot e Harpoon, alcuni tra i più potenti in circolazione. Questo sodalizio con gli Usa non è piaciuto al ministero degli Esteri della Cina, che ha più volte accusato gli Stati Uniti di "strumentalizzare politicamente Taiwan per cercare vantaggi geopolitici nell'Indo-Pacifico", minacciando spesso e volenitieri lo staff di Biden di porre fine a questi aiuti.

Taiwan ha già investito fior di quattrini per perfezionare il apparato difensivo. Sul bilancio stanziato a gennaio sono stati previsti ben 8,55 miliardi di dollari per le forze armate: serviranno per acquistare missili e navi per contrastare le pressioni militari da parte del gigante asiatico.

L'isola sta anche provando ad "aggiornare" le attrezzature già a disposizione e migliorare la propria produzione di missili che dovrebbe arrivare a ben 500 unità entro il 2022. Insomma, ci si prepara in tutto e per tutto a un'altra escalation militare: dall'Europa all'Oriente, pur per motivi completamente diversi, la pace rimane un miraggio.

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