Coronavirus

"Test e tamponi da aggiornare": l'allarme sulla variante inglese

I laboratori europei sono chiamati ad aggiornare i nucleotidi impiegati nei vari metodi diagnostici della Sars-CoV-2, compresi i tamponi molecolari e i test rapidi

"Test e tamponi da aggiornare": l'allarme sulla variante inglese

Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo per l'arrivo del vaccino anti Covid, che l'Europa deve fare i conti con una potenziale nuova minaccia: una variante della Sars-Cov-2 più contagiosa di oltre il 70% rispetto alla versione tradizionale. In attesa di capire quanto e se il virus trasformato sia più aggressivo, è scattato l'allarme in merito alla possibile inefficacia di tamponi, test rapidi e vaccini al cospetto della forma virale.

Riunione d'emergenza a Bruxelles

A Bruxelles è stata convocata una riunione d'emergenza che, nelle prossime ore, dovrà decidere le misure comuni che i Paesi membri dell'Ue saranno chiamati a seguire per arginare la diffusione della variante del coronavirus riscontrato nel Regno Unito. L'obiettivo è quello di dispiegare un coordinamento efficace per evitare che ciascun governo possa seguire la propria strategia, così da vanificare gli sforzi comuni.

La situazione è particolarmente delicata per un motivo molto semplice: sulla mutazione della Sars-CoV-2, particolarmente diffusa nel sud-est dell'Inghilterra, non conosciamo niente. Non vi sono informazioni tali da spingere gli esperti a rilasciare dichiarazioni ufficiali. Al momento, sappiamo soltanto che la variante inglese è più contagiosa. Dalle prime indiscrezioni, questa dovrebbe essere l'unica differenza, visto che il virus mutato non sembrerebbe essere né più letale né resistente ai vaccini.

Nel frattempo, il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha affermato che la variante inglese del coronavirus circola da un mese, e che tre sequenze di campioni raccolti in Danimarca e una in Australia, sono risultate collegate al focolaio inglese. Questo starebbe a significare che sì, si sarebbe già verificata una sua diffusione internazionale. Impossibile, tuttavia, stimare un'estensione dettagliata.

Aggiornare i metodi diagnostici

L'Ecdc ha lanciato un'importante avviso relativo a tamponi e test rapidi, due strumenti comunemente impiegati dagli operatori sanitari per diagnosticare la presenza del virus nei pazienti. I laboratori europei sono infatti chiamati a ricontrollare e aggiornare i nucleotidi impiegati nei vari metodi diagnostici della Sars-CoV-2, compresi i tamponi molecolari e i test antigenici rapidi.

In particolare, i test non dovrebbero basarsi soltanto sulla rilevazione delle varianti inerenti al gene-S. L'Ecdc ha dunque raccomandato di ottenere una conferma impiegando il sequenziamento. Da qui la necessità di aumentare la capacità di caratterizzare il virus geneticamente e antigenicamente, condividendo con i lavoratori di riferimento le varie sequenze isolate.

L'agenzia con sede a Stoccolma ha fatto inoltre sapere in una nota di "valutazione delle minacce" che, mentre l'analisi preliminare nel Regno Unito suggerisce che la nuova variante sia "significativamente più trasmissibile", non vi è alcuna indicazione che le infezioni siano più gravi.

La preoccupazione è comunque latente.

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