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Travolta pronto a dire addio a Scientology?

La morte della adorata moglie sembra aver creato una frattura incolmabile tra l’attore e l’organizzazione religiosa contraria alla chemio

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John Travolta, dopo la perdita dell’adorata moglie Kelly Preston, morta lo scorso 12 luglio per un tumore al seno, avrebbe detto addio a Scientology, l’organizzazione religiosa che seguiva da 45 anni. L’attore di Hollywood si era iscritto a Scientology nel lontano 1975, quando si trovava in Mexico, sul set di un film. Era stata una collega, Joan Prather, a parlargli del gruppo religioso e a somministrargli un assist, ovvero un gesto di guarigione. Subito il protagonista de “La febbre del sabato sera” ne aveva provato giovamento e, appena tornato a Los Angeles aveva contattato Scientology, fondata nel 1954 negli Stati Uniti da L. Ron Hubbard. La Chiesa è basata su un sistema di autoaiuto da lui teorizzato e chiamato Dianetics.

Il ringraziamento di Travolta ai medici

Anche Kelly, moglie dell’attore per 28 anni, credeva fermamente nella Chiesa ed era convinta che frequentarla li facesse stare meglio. Adesso che però è morta, dopo due lunghi anni di lotta con il tumore al seno, John sembra essersi allontanato definitivamente dall’organizzazione religiosa. E gli indizi ci sarebbero. Uno in particolare: subito dopo la morte della moglie, Travolta ha postato un messaggio su Instagram nel quale ringrazia i medici e non rivolge nemmeno una parola a Scientology: “La mia famiglia e io saremo per sempre grati a medici e infermieri del MD Anderson Cancer Center”.

Secondo il Mail: “L’elogio ai medici è un chiaro segno che si sia allontanato da Scientology”. Un grazie al personale medico che ha avuto in cura la tanto amata moglie e non un accenno alla comunità religiosa, che tra l’altro, in maniera non ufficiale, sarebbe contraria alla chemioterapia e alle radiazioni. Alla luce del giorno la Chiesa direbbe ai suoi adepti di seguire le cure mediche convenzionali per curare malattie e ferite, e affiancare il culto per guarire i traumi spirituali. In realtà però sembra che il fondatore Ron Hubbard sia scettico nei riguardi dei farmaci, e in particolare della chemioterapia.

La morte del figlio adolescente

Già nel 2009, anno in cui era morto Jett, il figlio autistico della coppia, si era parlato di un divorzio imminente tra l’attore e Scientology. L'adolescente era morto dopo aver sbattuto violentemente la testa durante una crisi epilettica. Sembra che Travolta si sia sempre rifiutato di somministrare farmaci anticonvulsivanti al giovane, proprio perché la Chiesa sarebbe contraria all’uso di medicine per curare problemi neurologici. Precedentemente l’attore aveva sempre ringraziato Scientology perché lo aveva aiutato a superare i suoi lutti, restandogli accanto. Ma adesso niente, con la morte della moglie tutto sembra essere cambiato.

Come raccontato dall’ex portavoce della chiesa Mike Rinder al Daily Beast, nella coppia era proprio la donna a essere maggiormente devota a Scientology e il marito non lasciava il culto solo per lei. Sembra invece che l’attore non se ne andasse perché sotto ricatto, al pari del collega Tom Cruise. L’organizzazione avrebbe in mano video intimi dei due attori, e di altri celebri adepti, pronti a essere dati in pasto ai media in caso di abbandono improvviso da parte dei protagonisti. Nessuno ha però mai confermato le voci.

Tante però le celebrità che negli anni hanno deciso di rompere con l'organizzazione religiosa.

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