Donald Trump torna a far discutere. E ancora una volta al centro del dibattito c'è la vexata quaestio del conflitto israelo-palestinese.
Il tycoon, che il 30 gennaio verrà insediato ufficialmente come presidente degli Stati Uniti d'America, ha fatto ieri un'apparizione pubblica in Florida, fuori dalla sua casa di Palm Beach. Affacciandosi alla porta della sua mega-villa, Trump si è presentato in compagnia di Don King, il controverso manager di pugilato che è stato fra i volti più noti della sua campagna elettorale.
Mentre il presidente eletto si è limitato a un laconico no comment sulle dichiarazioni del segretario di Stato uscente John Kerry - che in merito alla risoluzione Onu contro i nuovi insediamenti a Gerusalemme est aveva parlato di "soluzione dei due Stati a rischio" - Don King è stato molto meno sobrio.
Presentatosi alle telecamere con un fascio di bandiere israeliane e statunitensi al collo, il promoter di boxe ha affermato che "La bandiera israeliana è quella della pace, lo sapete, la pace in Medio Oriente."
Aggiungendo che l'uomo giusto per risolvere le cose in Medio Oriente è proprio Trump: "Vogliamo che tutti si uniscano per far funzionare davvero le cose. E lui è il leader che può far funzionare tutto ciò.
" Appena pochi giorni fa il presidente eletto aveva lanciato un tweet di "soccorso" a Israele, incitandolo a "resistere fino al 20 gennaio". Il riferimento polemico alle ultime scelte dell'amministrazione uscente è più che esplicito.
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