In Turchia infuriano le polemiche a causa di un video sessista realizzato dal governo, in particolare dalla presidenza degli Affari Religiosi (Diyanet), contro la dipendenza da smartphone.
L’istituzione statale, riferisce la Bbc, ha infatti pubblicato ultimamente sui propri canali social un video in cui vi è un marito, seduto su una poltrona di casa, con gli occhi sempre incollati allo schermo del suo cellulare e che non degna quindi della minima attenzione la sua sposa. Lei, velata e pronta a servirlo, gli porta docilmente un bicchiere di tè e poi due fette di torta, ma il coniuge continua imperterrito a ignorare la moglie e a compulsare il telefonino.
La donna, in preda allo sconforto, si siede allora sul divano e decide di inviare al suo uomo un Sms che recita: “Se solo tu dedicassi più attenzione a tua moglie!”. Il video termina con il marito che, letto il messaggio scrittogli dalla consorte, si accorge finalmente della presenza di questa e va a sedersi accanto alla sua sposa, per poi offrirle un po’ delle sue fette di torta.
La riproduzione si conclude con la comparsa di un sottotitolo che racchiude tale esortazione: “Smetti di guardare il tuo cellulare. Fissa gli occhi piuttosto sul viso di tua moglie!”.
La diffusione online di queste immagini da parte del Diyanet, riporta l’emittente britannica, ha provocato un’ondata di sdegno negli ambienti progressisti di Turchia. Tra le voci critiche verso gli “stereotipi” contenuti nel video, tendente a ritrarre le donne come sottomesse ai mariti e all’autorità patriarcale, vi sono, ad esempio, quelle dell’ong femminista Mor Dayanisma e della scrittrice e attivista Elif Shafak. Quest’ultima, in particolare, ha scritto un tweet in cui esorta le ragazze del Paese anatolico a ignorare il video “totalmente ridicolo e sessista” messo a punto dalle autorità di Ankara, finalizzato a diffondere l’idea che le donne sarebbero destinate a divenire, con il matrimonio, “schiave domestiche”.
Il presidente del Diyanet, Ali Erbas, ha reagito al montare delle polemiche assicurando che l’istituzione da lui diretta sarebbe assolutamente “aperta alle critiche”. Egli, citato sempre dalla Bbc, ha però successivamente precisato: “È sconvolgente vedere le critiche trasformarsi in insulti e attacchi personali”.
A difesa di Erbas e del video in questione si è invece schierata la stampa pro-Erdogan.
Il quotidiano conservatore Yeni Akit ha infatti evidenziato l’importanza del messaggio anti-dipendenza da smartphone promosso dal Diyanet, mentre il giornalista filogovernativo Hilal Kaplan ha attaccato i movimenti femministi di Turchia critici verso il video incriminato accusandoli di“deridere le donne che decidono di fare le casalinghe”.
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