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Rimproverato per non aver salutato. E l'operaio uccide il capo e un collega

Dopo il rimprovero per non avere detto "buongiorno", un 29enne francese ha estratto una pistola e ucciso il capo e un collega, per poi fuggire nei boschi

Rimproverato per non aver salutato. E l'operaio uccide il capo e un collega

È caccia all'uomo in Francia, dove l'operaio di una segheria è attualmente inseguito da centinaia di agenti, accusato di avere ucciso il proprio capo e un collega dopo essere stato rimproverato per non avere detto "buongiorno" al suo arrivo sul luogo di lavoro. L'autore del duplice omicidio, scatenato da futili motivi, si chiama Valentin Marcone, di 29 anni, sposato e padre di un neonato, ed è ricercato da martedì mattina dalla polizia, che sta perlustrando i boschi intorno alla località di Les Plantiers, in Occitania, nel sud della Francia. L'assassino, dopo il delitto, si sarebbe infatti dato alla fuga nella boscaglia.

In base alle prime ricostruzioni del fatto di sangue, messe a punto grazie alle testimonianze di altri operari di quella segheria, il 29enne, intorno alle 09:30 di questo martedì, avrebbe improvvisamente estratto una pistola e aperto il fuoco contro il suo capo Luc Teissonnière, 55 anni, e contro il 32enne collega Martial Guerrin, che era intervenuto per provare a fermare la furia omicida di Marcone. Quest'ultimo, sempre in base ai racconti dei testimoni, era stato poco prima rimproverato e preso in giro da Teissonnière per non avere salutato e detto "buongiorno" quando era arrivato a lavoro. Il responsabile della segheria sarebbe stato raggiunto alla testa da tre colpi di pistola esplosi da Marcone, che avrebbe quindi sparato contro l'accorrente Guerrin. A detta dei colleghi, l'indagato sarebbe un cacciatore esperto, in possesso legale di dozzine di armi, e, dopo il delitto, sarebbe scappato nei boschi della zona.

Sebbene la polizia non abbia ancora ipotizzato un movente ufficiale alla base del reato, i dipendenti della segheria affermano che Marcone si era recentemente scontrato con Teissonnière durante l'orario di lavoro e che, di conseguenza, tra i due c'era della ruggine. Il fatto che il 29enne si sia recato a lavoro con una pistola, inoltre, è considerato dai magistrati come un indizio della natura premeditata del crimine perpetrato dall'operaio.

L'ultimo avvistamento del fuggitivo è avvenuto nelle campagne di Les Plantiers, in una zona montuosa nel mezzo del parco nazionale delle Cevennes. Secondo gli inquirenti, l'uomo indosserebbe una tuta mimetica, conoscerebbe molto bene quei boschi, avrebbe con sé almeno una pistola e munizioni in abbondanza. Eric Maurel, il procuratore di Nimes, ha detto che Marcone resta il principale indagato per il duplice omicidio avvenuto nella segheria e che, ad oggi, circa 300 uomini, tra poliziotti e soldati, sono impegnati a dare la caccia al sospettato.

Maurel ha poi avvertito la popoplazione circa il fatto che il fuggitivo rappresenta un serio pericolo per la sicurezza pubblica, esortando contestualmente i cittadini a segnalare immediatamente alle autorità ogni minimo avvistamento del 29enne.

Il procuratore ha infine rivolto un appello al fuggiasco, sollecitando quest'ultimo a deporre le armi e ad arrendersi.

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