Arrivano nuove conferme sulle atrocità russe in Ucraina con la scoperta del corpo del sindaco di Motyzhyn e della sua famiglia presi in ostaggio dai russi lo scorso 23 marzo. I cadaveri erano stati sepolti in una delle tante fosse comuni in cui vengono deposti i corpi dei morti nelle città ucraine in tempo di guerra. A rendere nota la notizia è stato il governatore di Makariv.
Motyzhyn è un piccolo centro dell'oblast di Kiev, posizionato a ovest rispetto alla capitale. Qui nei giorni scorsi si sono combattute numerose battaglie tra gli eserciti russo e ucraino, che è riuscito a respingere gli attacchi diretti a Kiev da parte dell'invasore. Motyzhyn è stata inclusa nella linea di difesa occidentale di Kiev insieme agli insediamenti di Lisne, Kapitanivka e Dmytrivka. Qui, gli attacchi nei giorni scorsi sono stati particolarmente brutali e violenti. Il sindaco è stato rapito lo scorso 23 marzo e nei giorni successivi l'esercito russo ha intensificato la sua opera aggressiva, trovando però una resistenza ben organizzata e in grado di respingere l'assalto, nonostante la ferocia dell'esercito di Putin. "Il comando delle forze di occupazione russe sta compensando il declino delle proprie forze di combattimento sparando indiscriminatamente colpi di artiglieria e lanciando bombe a razzi, per distruggere così le infrastrutture delle città ucraine", hanno spiegato dallo Stato maggiore ucraino.
Il rapimento e la successiva uccisione dei sindaci è purtroppo una pratica consolidata da parte dell'esercito di Vladimir Putin. Solo nelle ultime ore, i russi hanno catturato il sindaco di Tavriya, Nikolai Rizak, nella regione di Kherson, e il vice sindaco di Nova Sloboda, Oleksiy ShibayevIl, nella regione settentrionale di Sumy. "Il sindaco di Tavriya è stato fatto prigioniero dai russi. Da ieri sera non ci sono informazioni su dove si trovi. È stato arrestato dai militari russi. Ci auguriamo che tutto vada bene per lui e che possa continuare a svolgere le sue funzioni di sindaco il prima possibile, perché è responsabile della vita della comunità di 18.000 persone", si legge nella nota diramata dal consiglio comunale di Tavriya.
La speranza che è che per tutti loro ci sia una rapida liberazione e che non facciano la stessa fine del sindaco di Motyzhyn. Tra i primi amministratori locali a essere rapiti e incarcerati dall'esercito russo c'è stato il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, che è stato scarcerato e ha potuto raccontare quel che ha vissuto in quei 5 giorni di prigionia: "Cinque militari erano con me nella sala dell'interrogatorio. Non erano affatto preparati. Non sapevano nulla sull'Ucraina e su Melitopol.
Ho sentito nelle celle accanto alla mia le urla dei torturati e ho capito quale fosse il loro livello di violenza perché la vita umana per loro non conta". Il primo cittadino di Melitopol ha dichiarato di essere stato liberato in cambio di nove prigionieri grazie alla reazione pubblica suscitata dal suo rapimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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