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Dal Vaticano appello alla chiesa Usa: "Azione di lobby per cambiare la politica sull'immigrazione"

Il cardinale Peter Turkson è preoccupato per le politiche di Trump. Invito all'episcopato Usa a fare pressioni affinché il tycoon faccia un passo indietro

Dal Vaticano appello alla chiesa Usa: "Azione di lobby per cambiare la politica sull'immigrazione"

Dal Vaticano arrivano nuove critiche all’amministrazione Trump. Ad esprimere scetticismo e “preoccupazione” sulle politiche messe in campo dal nuovo presidente americano, in particolare quelle che riguardano l’immigrazione e l’ambiente, è il cardinale Peter Turkson, presidente del nuovo Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.

Rispondendo alle domande dei giornalisti sulle politiche del presidente americano e sull'attaggiamento di Trump nei confronti dei Paesi in via di sviluppo, il porporato si è, infatti, augurato che, in questo senso, Trump “cominci a ripensare alcune delle sue decisioni”. “Ci sono elementi della società americana che non sono d’accordo con le posizioni del presidente Trump”, ha proseguito Turkson, citato dall’agenzia Sir, “segno che c’è una parte della società statunitense che man mano alza la voce, usando un altro linguaggio”.

Il cardinale si riferisce probabilmente agli ultimi provvedimenti varati dal presidente americano, come il Muslim Ban, che vieta l’ingresso nel Paese ai cittadini di sei Paesi a maggioranza musulmana, bloccato da un giudice federale delle Hawaii. Sulla costruzione della barriera al confine con il Messico, inoltre, Turkson si era già espresso negativamente, definendo la decisione di Trump un segnale preoccupante. Trump “sta realizzando le promesse fatte durante la campagna elettorale: spero che si accorga della dissonanza tra la realtà delle cose e le espressioni da campagna elettorale”, ha aggiunto Turkson.

Il porporato si è dichiarato però speranzoso che in futuro le cose possano cambiare. E in questo senso, secondo Turkson, anche la Chiesa statunitense potrebbe avere un ruolo. “Diversi membri dell’episcopato americano si sono già espressi sulle posizioni del presidente e potrebbero avere un qualche influsso su di esse”, ha detto, infatti, il cardinale, facendo appello, di fatto, ad un azione di pressione da parte della Chiesa locale, che però, al momento, sembra, piuttosto, apprezzare l’azione politica del presidente Usa.

Su un’altra questione cara a Papa Francesco, quella dei cambiamenti climatici, il presule ha lanciato un’ultima stoccata al presidente degli Stati Uniti, che, recentemente, ha firmato un ordine esecutivo che cancella il Clean Power Plan di Obama, attraverso il quale nel 2015 erano stati introdotti nuovi standard per la produzione di energia elettrica, volti a ridurre l’inquinamento e le emissioni di anidride carbonica negli Usa.

“C’è un’altra potenza mondiale, come la Cina, che sta ripensando le sue posizioni, ad esempio negli sforzi per controllare le temperature, ambito nel quale ha promesso di stanziare sette milioni di dollari, si spera non semplicemente perché è un Paese con sempre più smog e inquinamento”, ha detto Turkson, mettendo a confronto gli sforzi cinesi sui cambiamenti climatici, con la marcia indietro della nuova amministrazione americana sulla riduzione delle emissioni di CO2.

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