Politica

Montezemolo: "Andiamo alle urne poi  la riforma dello Stato"

Il leader di Confindustria interviene di nuovo sulla crisi politica: "Se non si trova un accordo sulla legge elettorale meglio andare subito alle elezioni"

Montezemolo: "Andiamo alle urne 
poi  la riforma dello Stato"

Milano - "Se non si trova un accordo sulla legge elettorale meglio andare subito alle elezioni". Lo ha ribadito il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, nel corso suo intervento alla conferenza nazionale di servizi innovativi e tecnologici. "La prossima legislatura dovrà assumere un profilo costituente. La priorità delle priorità è la riforma dello Stato - afferma Montezemolo - abbiamo chiesto la revisione della seconda parte della Costituzione, perché il mondo cambia, le cose cambiano. Servono grandi riforme che consentano governabilità e la riforma dello Stato. Ad esempio, che senso hanno le Province?".

"Con questa legge - ha aggiunto Montezemolo - non si può governare". Secondo il leader degli industriali "serve una legge elettorale che dia ai cittadini la possibilità di scegliere chi mandare in parlamento e che riduca il numero dei micropartiti". A questo proposito Montezemolo ha sottolineato come "abbiamo il primato dei gruppi parlamentari in Europa, sono 40, sono troppi. Le due camere fanno la stessa cosa" mentre "il premier non può decidere", dunque "la riforma istituzionale deve risolvere questi problemi".

Secondo Montezemolo, "govenabilità e crescita sono i due temi che abbiamo di fronte per il paese". Dopo aver aggiunto che "parte una nuova campagna elettorale, ma non è si è mai interrotta da quando nel 2004 ho assunto la presidenza di Confindustria", Montezemolo ha sottolineato come "negli ultimi due anni la precedente coalizione di centrodestra non sia riuscita a trovare accordo tra i vari partiti e abbiamo visto poi le differenze di cultura e le divergenze politiche all’interno del centrosinistra che poi hanno portato alla crisi".

"Qualcuno - ha proseguito - continua a tirarci per la giacchetta, da una parte e dall’altra, Confindustria è nella politica ma fuori dai partiti".

 

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