Montezemolo a Le Mans: «Qui è una festa, in F1 che tristezza»

Un inaspettato bagno di folla e poi, come per magia, un’altra idea per migliorare la F1 se F1 sarà. Perché ad averlo emozionato non è stato tanto il giro di pista accanto a Jean Alesi a bordo della Ferrari per ricordare la prima vittoria di una Rossa a Le Mans - la 166 MM di Chinetti e Selsdon - o l’aver dato il via alla 24 Ore come Gianni Agnelli nel ’68. Ad emozionare veramente Luca di Montezemolo è stata l’accoglienza del pubblico.
Il presidente della Ferrari e dell’associazione dei team, la Fota, non poteva trovarsi in un posto migliore il giorno dopo l’ennesimo scontro con il presidente della Fia, Max Mosley. Perché a Le Mans ha potuto respirare quell’aria che in F1 non c’è più da un pezzo, un’atmosfera che gli ha dato una nuova certezza: le corse vere devono saper regalare le emozioni provate qui a Le Mans, sensazioni figlie del contatto con il pubblico. Questo il senso delle sue osservazioni e «che bello - dirà - vedere tutti gli appassionati così vicini e che contrasto con l’ultimo Gp di Turchia, con gli spalti vuoti, mi vien da pensare che qualcosa non vada, però non vorrei rattristarmi parlando di F1».
Ecco l’idea in più, l’obiettivo in più che va ad aggiungersi all’agenda di contrasti che separa l’associazione dei team dalla Fia: il rapporto tra la F1 e il suo pubblico. Montezemolo e la Fota lavoreranno anche su questo, ma prima c’è da risolvere ben altro. Perché «se le norme rimangono queste, non parteciperemo al Mondiale» ribadisce, sollecitando un intervento dei membri della Fia (come fatto venerdì dalla Fota che aveva chiesto al Consiglio e al Senato il supporto per una rapida intesa, ndr) perché «ritengo che nella Fia ci sia molta gente responsabile che si è resa conto che la F1 rischia di essere distrutta». E ancora, sulla minaccia del mondiale bis: «Non è difficile da avviare quando si hanno a disposizione motori, sistemi di cambio, tecnologia, organizzazione e capacità di investire...». Quindi, conscio che la pazienza dei tifosi è al limite: «Non sono felice, non siamo felici. Questa situazione non ci piace, soprattutto se pensiamo al pubblico...». Infine Le Mans e la Rossa: «Abbiamo interesse per le grandi sfide, come questa, come Indy... E io ho un sogno: rivedere una Ferrari ufficiale alla 24 Ore... Anche se il cuore e l’anima della Rossa sono in F1».


Tutto questo, dopo che in mattinata Bernie Ecclestone, patron del Circus, era corso ai ripari dichiarando al Times: «Chiedo a tutti di rimanere tranquilli, invece di tirarsi fango addosso pubblicamente o alle spalle». Sul tema si vedrà a breve. Intanto è arrivato il commento dell’entourage di Mosley riguardo la richiesta Fota inviata al consiglio mondiale. «Ridicola», hanno detto.

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