da Milano
Dopo la puntata a Maranello, per i risultati del terzo trimestre dello scorso anno, il cda della Fiat ha deciso di riunirsi a Milano, a Palazzo Mezzanotte, per approvare il bilancio consolidato del gruppo nel 2007 (utile netto consolidato di 2.054 milioni dai 1.151 del 2006, patrimonio netto consolidato di 11.279 milioni rispetto ai precedenti 10.036) e quello della Spa (utile di 2.069 milioni). Loccasione, coincisa con le celebrazioni del Bicentenario della Borsa, è servita al board torinese per convocare lassemblea degli azionisti (31 marzo), proporre la distribuzione di una cedola di 522,6 milioni complessivi (0,40 euro per azione ordinaria) e chiedere alla prossima assise lok al riacquisto di 1,8 miliardi di azioni proprie.
Il cda si è riunito nello stesso giorno in cui lAcea ha diffuso i dati sulle vendite di auto a gennaio in Europa (meno 0,3%), zavorrate da Italia (meno 7,3%), Francia (meno 5,6%) e Regno Unito (meno 2,1%). Considerando la sola Europa Occidentale il calo è ben più pesante: 1,7%, nonostante lexploit della Germania (più 10,5%). Il gruppo Fiat, pur registrando una flessione delle vendite dell1,4%, complici i lavori in corso allo stabilimento di Pomigliano dArco (meno 43% le vendite di Alfa Romeo) ha conservato il quinto posto (8,9% di quota) nella graduatoria dei costruttori dietro a Volkswagen (18,7%), Psa (13,4%), Ford (11,1%) e Gm (9,4%), ma davanti a Renault (8%). Considerando i singoli brand, il marchio Fiat ha riconquistato dopo otto anni, con il 7,3% di penetrazione, la quarta posizione. «Non sono preoccupato per il rallentamento», ha commentato lad della Fiat, Sergio Marchionne, liquidando con una battuta («vendiamo vetture») il ritorno delle voci su un suo passaggio al vertice della banca svizzera Ubs. A «blindare» la posizione dellad ci hanno poi pensato il presidente Luca di Montezemolo e il vice John Elkann: «Parliamo della luna».
Ma sul risanatore Marchionne si sarebbe concentrata anche lattenzione della General Motors, gruppo che conosce bene la tenacia del top manager italiano e che ha da poco presentato un bilancio con un «rosso» da record. Montezemolo, intanto, sembra essersi già calato nel ruolo di presidente della Fiat «full time» (lo sarà una volta scaduto il mandato in Confindustria). Il numero uno del Lingotto e della Ferrari ha infatti commentato le affermazioni rilasciate ieri dal collega Dieter Zetsche (Daimler) a proposito di possibili accordi con Torino: «Credo - ha osservato Montezemolo - che con Mercedes ci possano essere riflessioni importanti». Sullo stesso tema Marchionne ha aggiunto, riferendosi a possibili forniture ai tedeschi di piccoli diesel prodotti da Fiat, di «non chiudere le porte a nessuno: continuiamo a parlare». E mentre il titolo (più 0,15%, dopo essere sceso del 2%) ieri è rimasto sopra i 14 euro (14,43), sia Montezemolo sia Marchionne hanno affermato che «la debolezza dei mercati non disturba i nostri obiettivi». La Fiat, intanto, progetta di produrre la versione station wagon della 500 (sulla falsariga di quanto ha fatto Mini) oltre alla cabrio, già in cantiere. «Per il 2008 - ha spiegato Marchionne - ci sono già tre modelli nuovi in programma, ma lanno grande sarà il 2009 con una sfilza di modelli.
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