Giannino della Frattina
Liste dattesa e tombe di seconda mano, defunti sfrattati e cappelle familiari da ristrutturare. Anche il cimitero ha il suo mercato immobiliare. E se si parla del Monumentale, quello che con un certo orgoglio Milano ha ribattezzato il suo «museo a cielo aperto», si può ben immaginare quanto bollenti siano quotazioni e transazioni. Con prezzi alle stelle, viste le tante richieste e la disponibilità quasi a zero. Ultima concessione quella a don Giussani che sarà presto trasferito dal Famedio, dove oggi riposa accanto ai milanesi illustri, alla sua cappella personale in grado di raccogliere il fiume di devoti che ogni giorno arriva a fargli vista.
Per gli altri cè, appunto, la lista dattesa. Gli spazi son finiti e lunica possibilità è una tomba di seconda mano. Da radere al suolo e rifare completamente con un nuovo progetto. Ovviamente di alto valore artistico, dato il luogo e lo spessore dei «vicini». O più semplicemente da ristrutturare con qualche aggiustatina ai marmi e magari alle sculture. Per chi, invece, volesse tenere un più basso profilo, sarà anche possibile dare solo una più modesta rinfrescatina. In ogni caso un mercato che, nonostante lormai assoluta mancanza di spazi, ha ricominciato a muoversi grazie alla nuova procedura inaugurata lanno scorso. Secondo il Regolamento di polizia mortuaria, infatti, i proprietari delle sepolture perpetue (una volta era così, oggi si fanno solo concessioni novantanovennali) hanno lobbligo di mantenere il decoro e la pulizia della sepoltura. In caso contrario scatta lo «sfratto». Snellita, grazie allintervento del Settore servizi funebri milanese a cui Roma ha già chiesto di poter copiare liter, la procedura. Si parte dalla verifica dello stato di incuria. Passa loperatore e vede vetri rotti, erbacce o altri elementi di degrado. È necessario segnalare ai proprietari limpegno alla manutenzione. Quindi viene posto sulla tomba per trenta giorni un cartello con la scritta «Avviso» e lindicazione di rivolgersi agli uffici. Nel frattempo partono le ricerche anagrafiche (si può andare indietro sino alla fine dellOttocento), mentre per due mesi compare un cartello con la scritta «Ricerca parenti» e sullAlbo pretorio per 30 giorni lAtto ingiuntivo. Seguito, per 60 giorni, dallAtto di decadenza. Finita la prima fase, la tomba viene acquisita dal Comune che chiede una valutazione delle sepolture decadute allufficio tecnico (in taluni casi previo parere dei Beni architettonici), prima di riassegnarla al primo in lista dattesa. Che dovrà farsi carico della sistemazione del precedente «inquilino», collocandolo a sue spese in cellette ossario singole, con lindicazione del nome e non in ossario comune. Il neo assessore Stefano Pillitteri ha già trovato sul tavolo un centinaio di richieste per accedere alle decadenze (le tombe di seconda mano) e altre cento domande per la realizzazione di tombe nuove di zecca (ma al Monumentale non ci sono più aree disponibili). Al momento sono state assegnate dieci decadenze, ce ne sono ancora 35 da assegnare di cui tre sono edicole (le cappelle più grandi e costose) e due catacombe. Le altre sono giardini o giardini doppi (le tombe a terra).
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