Segnatevi questa percentuale: 13,1. Sì, avete letto bene: tredici virgola un per cento che alle amministrative di Monza fa la differenza. È, infatti, più 13,1 per cento al centrodestra. Parola di 103.379 cittadini monzesi ovvero di quelluniverso di riferimento che, giovedì 18 gennaio, ha partecipato al test pre-elettorale firmato da Euromedia research. Intenzione di voto che, tra laltro, conferma pure le tre rilevazioni scientifiche precedenti avvenute tra settembre e novembre.
Ma vediamo, in dettaglio, come avrebbero votato i monzesi «Se ieri si fossero tenute le elezioni amministrative per eleggere il nuovo consiglio comunale di Monza», come recita la domanda del sondaggio. Forza Italia sattesta al 28,5 per cento ovvero conferma il dato delle Europee 2004 e quello ottenuto alle ultime Politiche. Segue, nel centrodestra, Alleanza nazionale con il 9,8, la Lega all8,7, lUdc al 4,5 e, poi, la Dc di Rotondi (1,3), i socialisti di De Michelis (0,7), Alternativa sociale (0,4), la lista civica Mida di Mariani (1,8) e altri (0,7). Totale: 56,4 per cento ossia quattro punti in più delle Europee di tre anni fa, lo stesso risultato delle politiche 2006 e, attenzione, 6,8 punti in più rispetto alle comunali 2002. Altro dato percentuale da segnarsi sul foglietto e da far circolare anche se, in verità, non ci sarebbe bisogno: quella differenza in più, 13,6 per cento, è il giudizio dei cittadini di Monza sul (mal)governo dellamministrazione di centrosinistra.
Percentuale pesante come pietre, che quel campione di cinquecento monzesi intervistato da Euromedia research traduce poi in un voto «sugli aspetti (iniziative, progetti, fatti...) riscontrati nella gestione della città di Monza da parte della giunta di centrosinistra guidata da Michele Faglia». E, infatti, il saldo tra gli «aspetti» positivi e negativi segna un rosso pari al 57,6 per cento.
Fotografia implacabile del sentiment di una città mal(amministrata): «La viabilità è peggiorata», «troppa disorganizzazione», «ha distrutto piazza Trento e Trieste», «la situazione parcheggi non è migliorata». E, ancora: «La sporcizia è aumentata», «le spese pubbliche sono aumentate notevolmente e troppo denaro è sprecato», «il trasporto pubblico è inefficiente», «larredo urbano è poco adatto, brutto e mal realizzato». Leit motiv della serie «le promesse non mantenute da Faglia» raccolte in quaranta e più punti.
Che aggiungere? Famiglia, giovani, anziani e bambini: «categorie» che, secondo la rilevazione, richiedono «maggior attenzione» dopo cinque anni di Faglia. Impegno per il futuro che va dal 33,6 per cento delle famiglie all8,6 dei bambini passando per il 23,2 dei giovani e il 17,4 degli anziani.
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