Il rating dellItalia in questo momento «va bene, non vediamo modifiche di rilievo». Mentre le banche italiane, per mantenere la loro valutazione, devono rafforzare entro 6-12 mesi i ratios di patrimonializzazione. Dopo Standard & Poors, anche Moodys, la principale agenzia internazionale di valutazione del debito, conferma il «voto» assegnato al nostro Paese (Aa2). La crisi colpisce tutti, dunque lagenzia (la cui credibilità è, peraltro, piuttosto scossa dalle valutazioni elevate attribuite ai titoli tossici) non prevede modifiche di massa dei rating sovrani. LItalia inoltre, spiega il direttore per il credito sovrano Pierre Cailleteau, «non è in una brutta situazione». Nonostante lampiezza del debito pubblico, può infatti contare sul basso livello di indebitamento delle famiglie che ne attutisce la portata. Potrebbe essere proprio il basso debito privato a spiegare una crescita inferiore a quella degli altri Paesi. «Sebbene lItalia abbia minori spazi di manovra - aggiunge - non ha quelle caratteristiche che rendono laggiustamento doloroso». Né sussiste un rischio derivati per i nostri Enti locali, dato che si tratta di una «esposizione limitata, su cui siamo relativamente tranquilli». Il Comune più esposto è Napoli, il cui rating è infatti stato tagliato ad «A2», il più basso dItalia. Discorso diverso per quanto riguarda le banche. Per mantenere i rating, infatti, gli istituti italiani dovranno varare operazioni per rafforzare il capitale nel giro di sei mesi o massimo un anno. «Cè lesigenza, non lurgenza, di un rafforzamento graduale del patrimonio», spiega Carlo Gori, vice presidente dellagenzia. Secondo Moodys, le misure adottate da Unicredit e Intesa «vanno nella direzione giusta», e larrivo di Pier Francesco Saviotti ha avuto effetto positivo sul Banco Popolare.
Lagenzia ricorda che Monte Paschi «ha il core tier 1 fra i più bassi» per lacquisizione di Antonveneta, e osserva che Intesa Sanpaolo è in buona posizione per una eventuale acquisizione allestero: «In questo momento, è più facile che una banca italiana vada allestero - dice Gori - piuttosto che il contrario. Il sistema bancario italiano - spiega - ha subito un impatto minore dalla crisi ed è teoricamente in posizione di forza per acquisizioni allestero».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.