Milano - «Non sono ottimista, credo che l’Uefa voglia dimostrare qualcosa. Ho sentito Burdisso, Maicon, Cruz, i ragazzi sono avviliti e molto dispiaciuti per quanto è successo». Tarda sera, Massimo Moratti esce dalla Saras dopo una riunione fiume, poca gente per strada, poca voglia di parlare della sentenza Uefa su Valencia-Inter attesa per questo pomeriggio.
«Tutto è iniziato dal calcio di un loro giocatore, poi c’è stata una reazione - continua il presidente -, noi eravamo ospiti, spero che di questo si tenga conto».
Già in mattinata Moratti non aveva nascosto il suo malumore davanti all’eventualità di una squalifica dei giocatori estesa al campionato: «Certamente non prenderei bene questa possibilità - aveva risposto -. Spero siano equilibrati e diano il giusto peso a chi aggrediva».
L’Uefa ha deciso la linea dura, questa sembra l’unica certezza. Gianni Infantino, amministratore delegato ad interim Uefa, ha dichiarato che le decisioni terranno conto del fatto che simili comportamenti sono inaccettabili su di un campo di calcio. William Gailliard, portavoce Uefa, ha picchiato ancora più pesante: «I giocatori sono un modello per i giovani e per i tifosi, quindi se il loro comportamento non è esemplare sul campo avrà delle ripercussioni fuori dal campo e questo non possiamo accettarlo. Quindi tolleranza zero - ha concluso -. Se come Uefa non saremo soddisfatti, ricorreremo in Appello».
Valencia e Inter sono sotto inchiesta per condotta gravemente antisportiva, i giocatori più a rischio sono gli spagnoli Carlos Marchena e David Navarro, gli interisti Nicolas Burdisso, Ivan Cordoba e Maicon. «Non è però escluso - ha spiegato una nota da Nyon dell’Uefa - che nel corso della propria inchiesta, la commissione di controllo e disciplina abbia individuato altri protagonisti degli scontri».
La commissione non si riunisce fisicamente a Nyon, il caso viene trattato in teleconferenza con inizio alle ore 10, ecco perchè nè Valencia e nè Inter sono state invitate. Dai due club sono arrivate le memorie difensive che verranno lette e vagliate, così come il filmato del dopo gara, il referto dell’arbitro e del quarto uomo. La commissione girerà il verdetto alle due società via fax nel pomeriggio, sarà un comunicato molto asciutto: nome del calciatore e numero delle giornate di squalifica, stop. Il massimo organismo calcistico europeo comunicherà in seguito le motivazioni, Valencia e Inter avranno poi tre giorni di tempo per presentare il loro ricorso. Dopo la richiesta da parte del nuovo presidente Michel Platini di scatenare una guerra santa alla violenza, ogni precedente perde di valore. Si prevedono sanzioni non inferiori ai cinque turni di squalifica, più remota la probabilità di disputare gare a porte chiuse. L’Uefa avrebbe fatto capire che difficilmente verranno comminate squalifiche a tempo, essendo l’Inter ormai esclusa dalle competizioni europee.
Resta aperta la questione dell’estensione della squalifica a Liga e serie A. L’Uefa non ha giurisdizione sui campionati nazionali ma è sembrato di capire che trasmettendo il suo verdetto alla Fifa, chieda anche all’organo supremo del calcio di intervenire sulle federazioni, avendone ampia competenza. In questo caso la Figc sarebbe obbligata ad accettare le decisioni della Fifa.
Ecco perchè Massimo Moratti ieri sera non poteva essere di ottimo umore: «C’è chi non ha fatto niente e chi ha aggredito - ha ripetuto -. Non si può non tener conto del peso dell’aggressione».
Passo svelto verso casa prima delle ultime due battute cavate con la forza: «Il contratto? Io e Mancini non riusciamo a trovare un attimo di tempo, tutto qui. E Messi lasciamolo dov’è: Adriano e Samuel l’anno prossimo giocheranno ancora con noi».
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