Moratti: «Il giorno della svolta» Sinistra dai giudici, Udc nel caos

L’opposizione non vuole arrendersi. Sventola in aula i manifesti, «non finisce qui». Il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino profetizza che l’approvazione del Pgt dà (anche) il via libera alla cementificazione selvaggia della città, «nasceranno 178 nuovi Pirelloni». E dopo che le 4mila osservazioni di cittadini e associazioni sono state raggruppate in otto gruppi tematici e votate per blocchi, conferma che persa in consiglio comunale, la battaglia continuerà davanti ai giudici a colpi di ricorsi. «Il nostro impegno è quello di cambiare radicalmente il piano urbanistico dopo le elezioni del prossimo maggio» ha ribadito anche al candidato sindaco Giuliano Pisapia arrivato davanti a Palazzo Marino poco prima che iniziasse la seduta. I consiglieri gli hanno consegnato le osservazioni («per il Pdl sono carta straccia»). Ma all’appello ai supporter di sinistra a scendere in piazza contro il Pgt e al fianco di Pisapia hanno risposto al massimo una cinquantina di persone. E forse non sbaglia l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli quando in aula ringrazia «i 1.200 cittadini che hanno depositato le osservazioni, non sminuisco il loro lavoro ma faccio i conti con la realtà e ripeto che sono meno dello 0,1%, non sono “i cittadini” di Milano come se gli altri 99,9% che a quanto pare condividono il Pgt non lo fossero. Blocchiamo tutto finché non siamo tutti d’accordo? La chiamo dittatura della minoranza». Difende il sistema delle votazioni per gruppi che hanno tagliato drasticamente il tempo per l’ostruzionismo d’aula e suona le campane a morto per il Pd, «se si aggrappa ai ricorsi penso che sia la fine del partito. Ha sempre avuto come sua arma - quella di giocare partite politiche. La fine del gioco nel campo della politica secondo me è la fine del partito». Masseroli è una testa calda, fin troppo determinato lo ha preso in giro anche il sindaco in aula. Che alla stessa domanda, se sia preoccupata per i ricorsi, ribatte che la politica «dovrebbe essere capace di dare risposte politiche e non di ricorrere alla magistratura». E in aula subito dopo il voto ringrazia «anche i consiglieri di opposizione che soprattutto nella prima fase del percorso hanno dato un contributo importante per migliorare il piano». Ma a sventolare la minaccia dei ricorsi è anche l’onorevole Pierluigi Mantini, responsabile riforme istituzionali dell’Udc. É «illegittimo - dichiara - illegittimo il metodo dell’accorpamento forzoso di migliaia di osservazioni in otto grandi questioni e il Tar della Lombardia finirà per riconoscerlo. Il Pgt ha troppe deroghe e la disciplina dei diritti edificatori è assente e inadeguata. Tuteleremo i diritti proprietari e civici in tutte le sedi». Contro un documento, quindi, votato a favore anche dal capogruppo dell’Udc. Anche Legambiente avvisa che «gli avvocati sono già al lavoro».
Soddisfatta la Lega: con il Pgt sostiene il capogruppo Matteo Salvini «Milano riparte, con migliaia di case in affitto e nuovi parchi, grazie al Carroccio è salvo il verde dell’Ippodromo» stralciato dalle aree di futura edificazione e «abbiamo dimezzato l’indice di cementificazione».

Il consigliere e deputato Ue Carlo Fidanza la definisce «una svolta storica per Milano che si mette al passo con le più importanti metropoli europee» ragion per cui promuoverà incontro-scambio sull’urbanistica al Parlamento Europeo con le altre grandi città. Assolombarda si fa subito «portavoce» della «grande soddisfazione» degli imprenditori milanesi.

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