La Moratti oggi torna in aula per provare a salvare il Pgt

Il Piano di governo del territorio «rappresenta la scelta più importante che il consiglio comunale è chiamato a fare». L’ultima volta che è entrata in aula, lo scorso 17 dicembre, il sindaco Letizia Moratti ha lanciato forte e chiaro il messaggio. Ma evidentemente non è stato raccolto bene, visti gli scivoloni successivi. Dovrebbe tornarci oggi. Non per intervenire, ma per dare un segnale forte dell’impegno in prima persona a portare a casa un risultato su cui buona parte della maggioranza non è pronta a scommettere. Non tanto per l’ostruzionismo dell’opposizione, sussurrano, ma per il «fuoco amico» di chi prova a rallentare l’adozione del nuovo piano regolatore. E rischia di farlo slittare al prossimo mandato. Per evitarlo, compatibilmente con gli impegni istituzionali, la Moratti intende essere presente il più possibile in aula. Anche per dare il buon esempio, dopo che nei giorni scorsi ha chiesto ai colonnelli del Pdl di richiamare i consiglieri assenti. Dodici - uno su tre - nella seduta lampo di giovedì scorso: doveva iniziare la discussione sui 1.395 emendamenti (nel frattempo si sono già aggiunti 46 sub-emedamenti, «e potrebbero arrivarne molti altri se ci sarà il muro contro muro» avverte Andrea Fanzago, vicecapogruppo del Pd), ma è mancato il numero legale, vuoti i banchi del centrodestra. La seduta di oggi è in seconda convocazione, bastano venti presenti e la discussione sarà soft: sono (quasi) escluse sorprese. Ma servirà a prendere le misure: della voglia che ha l’opposizione di avviare un confronto serio e dell’atteggiamento del Pdl al momento del voto. C’è chi è pronto a giurare che qualche emendamento targato centrosinistra passerà grazie all’assenza non troppo casuale dei consiglieri di maggioranza al bar o alla toilette. Sarà il segno dell’aria che tira per il sindaco e l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli. A lui, domani alle 12, il compito di alleggerire con il gruppo la mole dei circa 200 emendamenti presentati dal Pdl. Un giro di consultazioni, per andare in aula con qualche certezza in più nel pomeriggio, quando per partire servono 31 consiglieri presenti dalle 15 a mezzanotte. «Vedremo insieme quali tenere in vita e quali no, ma non ci sono problemi sul Pgt - continua a ripetere Masseroli - c’è la volontà di farlo sul serio». Non è escluso che a metà settimana ci sia anche un incontro tra maggioranza e sindaco per verificare l’andamento della maratona, quattro sedute a settimana fino a mezzanotte. Dopo i segnali di fumo all’opposizione per accelerare l’iter, ritiene che «per trovare un accordo è importante che inizino i lavori, bisogna entrare nel merito per capire se c’è volontà di confronto sui contenuti o solo di fare ostruzionismo». È utile, sostiene il presidente del Consiglio Manfredi Palmeri, che «oltre al dialogo con l’opposizione ci sia confronto nella maggioranza, per capire se le assenze della scorsa settimana sono state fisiologiche o patologiche». L’appello è a «prendere bene la rincorsa oggi e mantenerla quando il dibattito entrerà più nel vivo». Leggi: discussioni come quella sul tunnel Garibaldi-Linate, che spaccherà in due i fronti.

Il capogruppo della Lega Matteo Salvini ha un pacchetto di 17 emendamenti: pochi, ma che stravolgerebbero il Piano, visto che fissano tra l’altro 30 metri quadri di verde per abitante e 14 milioni di mq di cemento in meno. Ma sull’ok al Pgt è «preoccupato, non la vedo semplice. Dipende dagli amici del Pdl».

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