La Moratti prepara lo sfratto a Penati Un nuovo partito alle provinciali 2009

Mariolina Moioli dovrebbe essere il coordinatore Gradnik: «Siamo la terza forza del centrodestra»

Sono convinti che la Lista Moratti possa giocare un ruolo politico anche alle Provinciali del 2009. Se lo sono detti e ridetti nel salone del circolo Filologico, al 19 di via Clerici, dove hanno tirato le somme dell’impegno politico a Palazzo Marino, dalla «rottura di certi schemi» a un «nuovo modo di governare» Milano.
Incontro riservato, quello tra gli eletti della Lista Moratti (Paolo Gradnik, Paolo Bianco e Claudio Santarelli) con gli assessori Mariolina Moioli ed Edoardo Croci e i soci dell’associazione Milano Bella da Vivere. Centoventi minuti o poco meno per gettare le basi dell’impegno politico futuro: un rassemblement, un raggruppamento che sul territorio milanese possa intervenire anche rispetto agli equilibri delle forze moderate del centrodestra. Forza politica che, coordinata dall’assessore Moioli, potrebbe scendere in campo alle Provinciali per mandare a casa Filippo Penati.
Scenario che Paolo Gradnik conferma, seppur a spizzichi e bocconi: «Siamo la terza forza politica della maggioranza e vogliamo radicarci sul territorio». Come? «Non siamo né vogliamo essere un partito politico. Noi siamo e vogliamo restare una lista civica che sa elaborare i temi culturali e politici dei cittadini. Condizione possibile anche in stretta relazione con l’associazionismo, ad esempio “Milano bella da vivere” guidata dall’avvocato Laura Girard». Come dire: «Auspichiamo che il centrodestra prenda in consegna temi di riflessione a noi cari: sicurezza, welfare e ambiente. Altrimenti? A noi interessa portare questa testimonianza in tutte le sedi, anche se è difficile e un filino intempestivo decidere oggi un percorso della lista». Traduzione: nello schieramento del centrodestra, oggi, abbiamo imposto «metodo» e «temi di riflessione» culturali e politici che, domani, vorremmo ritrovare ancora all’interno della coalizione e che, comunque, potremmo sostenere direttamente come partito se le condizioni politiche fossero ideali. Quadro che, naturalmente, «spetta al sindaco siglare» annota il portavoce della lista Moratti: «E soltanto dopo che la corsa alle provinciali sarà ritenuta quantomeno opportuna».
Ma c’è chi, dati elettorali alla mano, dal centrodestra commenta con «stupore» la possibile discesa in campo della lista Moratti alle provinciali: «Alle Comunali hanno incassato il cinque per cento. I sessanta messi in lista, tanti medici e professionisti, non sono serviti a raccattare voti. Lo dimostra, tra l’altro, un dettaglio: per eleggere qualche candidato della lista è dovuta intervenire Cl che ha innalzato il quorum». Annotazione di un consigliere comunale della maggioranza che dietro l’anonimato fa i conti in tasca alla lista civica Moratti: «Che succederebbe alla coalizione se in Provincia fosse candidato anche l’assessore Croci? Chi mai voterebbe uno che mette le mani in tasca ai milanesi e che, tra l’altro, è stato messo sotto tutela dal sindaco?».

Già, dettagli sottoscritti da spezzoni del centrodestra che fotografano un anno e passa di sindacatura e che, sostengono, non aiuterebbero il centrodestra nella campagna per la riconquista di Palazzo Isimbardi. Ma quei dettagli appartengono al passato, mentre il futuro è ancora tutto da costruire e senza ipoteche.

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